Un'antologia della poesia filosofica di Schiller che comprende testi come: Gli dei della Grecia, nel quale, sullo sfondo della desolazione di una terra senza le antiche divinità, si stagliano la malinconia di un mondo privo di quella vera e pura bellezza che esiste solo nel passato mitico e nell'idealizzazione divina e la rassegnazione di un poeta dolorosamente ‟moderno”; Gli artisti, un poemetto che celebra illuministicamente l'uomo nella sua dignità e libertà e gli artisti come guide dell'umanità verso il progresso, poiché la bellezza schiude il regno del vero; Gli ideali, che è una amara ritrattazione degli ardori giovanili da parte di un poeta più desolato; L'ideale e la vita, che tratta di fenomeno e noumeno kantiani, necessità e libertà, ed è un autentico compendio delle idee estetiche e morali di Schiller, il quale contrappone la felicità degli dei all'infelicità degli uomini che possono però risollevarsi nell'azione eroica, nella lotta per l'ideale, estetico, come Eracle che riconcilia mortalità umana e immortalità divina nel regno elisio; La divisione della terra, in cui il poeta estraneo alla terra è accolto come ospite di passaggio dagli dei; La passeggiata, un'elegia che ha per protagonista il poeta il quale, in cerca della felicità della naturalezza – non nel rousseauiano ritorno a un passato irrimediabilmente perduto ma nel futuro, nella felicità ideale raggiunta dopo il trionfo sulla disarmonia della civiltà contemporanea – passa dalla natura selvaggia a un villaggio, alla città distrutta dalla rivoluzione e di nuovo alla natura che fa rinascere una nuova vita dalle rovine.