Prima traduzione integrale di Paola De Paolis. Il secondo volume di Savitri, che comprende la Seconda e la Terza Parte (Libri Iv-XII) del vastissimo poema di Sri Aurobindo, per la prima volta tradotto integralmente in italiano, continua la narrazione simbolica della leggenda dell'amore della giovane Savitri per Satyavan che si conclude con la vittoria della prima su Yama, il dio della Morte, e col ritorno alla vita del principe Satyavan. La leggenda di Savitri (la passione di una donna sola nel suo terribile silenzio e la sua forza, che si oppone alla Morte, [il dio] che separa le anime) si trova nel Mahabharata, l'antica epopea indiana dell'era vedica. Al re Aswapati che, senza discendenza, aveva praticato lunghe austerità e offerto numerosi sacrifici, appare la dea Savitri ad annunciargli la nascita d'una figlia. A questa egli darà il nome della dea. Giunta all'età di sposarsi, e la forza della sua personalità allontanando ogni pretendente, il padre la invita a trovare lei stessa, viaggiando per il mondo, il suo compagno. E Savitri sceglierà Satyavan, figlio di Dyumatsena, il re cieco spodestato dai suoi nemici che vive in eremitaggio nella foresta. Narad, il poeta e veggente che si trova alla corte del re Aswapati proprio al ritorno di Savitri, rivela che la scelta è funesta perché Satyavan è destinato a morire di lì ad un anno. Ma Savitri resta fedele alla propria scelta: sposa Satyavan e va a vivere con lui nell'eremitaggio, nascondendo in cuor suo l'angoscia dell'attesa del giorno del fato. Quando la morte verrà a prendere il suo sposo, lei, che lo ha accompagnato a far legna nella foresta, affronterà Yama, il dio della Morte, dal quale riuscirà ad ottenere diversi favori e, in ultimo, il ritorno di Satyavan alla vita.