Gli stati depressivi non sono un'invenzione dell'età moderna. Esistono da sempre. Come dimostrano numerose testimonianze, la depressione e la sua variante più attenuata, la malinconia, sono state descritte da artisti e letterati dei secoli passati. Fino ad oggi, tuttavia, si è indagato pochissimo sui fattori scatenanti, i motivi e le cure della depressione. Senza dubbio ciò è in parte da ricollegare alla dinamica stessa di questo stato d'animo, perché diversamente dal soggetto aggressivo, che scarica la frustrazione all'esterno, il depresso la tiene tutta per sé. Si ritrae al proprio interno, si nasconde, non vuole avere nulla a che fare con il resto del mondo e, di conseguenza, riceve anche molta meno attenzione. In questo libro il famoso medico e terapeuta Ruediger Dahlke analizza la psicodinamica della depressione, che in ultima analisi risulta seguire uno schema semplice: quello di una discrepanza tra le aspettative individuali e la realtà percepita soggettivamente dall'interessato. Quello che il depresso considera il significato, lo scopo della sua vita va perduto, o comunque non si realizza. Dahlke si propone di illustrare i fattori individuali e collettivi che portano a ritirarsi nello stato depressivo, a renderli evidenti ai diretti interessati. Solo liberando dall'ombra desideri e progetti andati frustrati, solo riprendendone coscienza potremo infatti indirizzare la nostra vita in una direzione più corretta. Dahlke ci spiega come possiamo liberare dall'ombra le immagini del nostro inconscio e abbandonare vecchi schemi...