Cosa collega la CIA a Timothy Leary? Allen Ginsberg agli psichiatri militari? I “Grateful Dead” agli esperimenti del Menlo Park? La risposta sta in una sigla: LSD, l’acido lisergico dietilamide, la sostanza scoperta nel 1938 dal chimico Albert Hofmann che affascinò scienziati, rivoluzionari, filosofi, militari e agenti segreti. Sembrava la medicina meravigliosa che doveva vincere l’alcolismo, la follia, le ingiustizie; che poteva illuminare le menti e creare, anche, la spia perfetta. Fu studiata da grandi istituti di ricerca strategica e inserita nei protocolli di esperimenti top secret prima di diffondersi nelle strade, nei salotti, nella società del boom economico. Il suo effetto fu sconvolgente: sedusse psichiatri e artisti, cambiò le università, dipinse i colori degli anni Sessanta, ispirò i suoni del rock e gli hippies, le rivolte di Berkeley e l’utopia di Haight-Ashbury. E concorse a scatenare il Sessantotto. Rivoluzione psichedelica è il racconto fedele di ciò che accadde in quei giorni quando trame segrete e sogni ingenui accomunarono persone che non avevano niente in comune tra loro.