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Pavel Aleksandrovic Florenskij
Sulla Superstizione e il Miracolo
SE
Pag. 95 Formato: 12,5 x 19 cm. Anno: 2014 ISBN: 978-88-6723-071-6
€. 12.00 €. 11.40 (-5%)
Novità
"Le dispute intorno alle superstizioni e ai miracoli sembrano non aver mai raggiunto una soluzione definitiva, accompagnandoci sottotraccia fino ai nostri giorni. Di questo travagliato confronto teoretico e pratico, il lucido saggio di Florenskij sembra pienamente consapevole, sebbene l'intento non sia la ricostruzione storiografica del problema, quanto piuttosto l'analisi delle complesse dinamiche psicologiche e antropologiche che fanno da sfondo ai fenomeni della superstizione e alla costruzione delle loro artificiose macchine illusionistiche. Smontando e smascherando con sottile ironia e arguta argomentazione tali costruzioni, l'attenzione viene spostata gradualmente su ciò che costituisce il totalmente altro rispetto alla superstizione, ma che dalla coscienza ingenua viene erroneamente percepito come simile, vale a dire sul senso del miracolo come evento portatore di significato. Ciò che qui è in gioco non è tanto una contesa dottrinale a difesa della vera tradizione religiosa, quanto la struttura stessa della conoscenza di fronte al rischio di una pericolosa oscillazione tra il fideismo più cieco e il più cinico scetticismo, tra lo spiritismo e il banale appiattimento al visibile." (Dallo scritto di Natalino Valentini)
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Scheda dell'autore: Pavel Aleksandrovic Florenskij
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informazioni sull'Autore: Pavel Aleksandrovic Florenskij
Pavel Aleksandrovic Florenskij (1882-1937) si laurea nel 1904 in matematica all’Università di Mosca, frequentando contemporaneamente corsi di filosofia antica e di psicologia, e mostrando un interesse crescente per la cultura religiosa. Nel 1908 termina gli studi di teologia e nel 1911 viene consacrato sacerdote ortodosso. Alla vigilia della rivoluzione è considerato, nonostante la giovane età, uno degli intellettuali di spicco della Russia e viene messa in cantiere un’edizione delle sue opere in 19 volumi poi mai realizzata. Segue un periodo in cui si alternano persecuzioni a incarichi scientifici importanti. Nel 1933 viene condannato a dieci anni di lavori forzati e spedito prima nel lager di Skovorodino poi in quello delle isole Solovki. L’8 dicembre 1937, in un bosco nei pressi di Leningrado, viene fucilato e seppellito in una fossa comune. Tra le sue opere, tradotte in italiano: "La colonna e il fondamento della verità" (Rusconi, Milano 1974); "Le porte regali. Saggio sull’icona" (Adelphi, Milano 1977); "Lo spazio e il tempo nell’arte" (Adelphi, Milano, 1995); "Il cuore cherubico. Scritti teologici e mistici" (Piemme, Casale Monferrato 1999); "Il significato dell’idealismo" (Rusconi, Milano 1999); "Non dimenticatemi" (Mondadori, Milano 2000); "Ai miei figli. Memorie di tempi passati" (Mondadori, Milano 2003); "La mistica e l’anima russa" (San Paolo, Milano 2006), "Il concetto di Chiesa nella Sacra Scrittura" (San Paolo, Milano 2008).
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