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Reale G. - Antiseri D.
Storia della Filosofia - Vol. 11
Scienza, epistemologia e filosofi americani del XX secolo
Bompiani
Pag. 800 Formato: 14 x 21 cm. Anno: 2010 ISBN: 978-88-452-6444-3
€. 18.00 €. 17.10 (-5%)
Non per desiderio di apparire aggiornati né per desiderio di vana completezza, nel presente corso di storia della filosofia abbiamo voluto inserire la trattazione dello sviluppo delle scienze umane in questi ultimi cento anni. La ragione che ci ha spinti a ciò è la medesima per cui si è soliti inserire in un manuale di filosofia certi sviluppi delle teorie logiche, delle teorie matematiche, di quelle fisiche o di quelle biologiche: si tratta del fatto che nello sviluppo della scienza emergono di continuo teorie estremamente influenti, a volte addirittura devastanti, e comunque strettamente connesse e intrecciate all'avanzare dei problemi e delle argomentazioni filosofiche.
Questioni di metodo, immagini dell'uomo, teorie dello Stato e della società, congetture sulla storia umana sono problemi tipici della tradizione della ricerca filosofica. Ebbene, proprio su queste problematiche esercitano il loro influsso tutta una serie di teorie che si è soliti raggruppare sotto 1'espressione «scienze umane» e che vanno dalla psicoanalisi ad altri indirizzi di indagini psicologiche, alla linguistica, alla sociologia, alla sociologia della conoscenza, all’antropologia culturale, alla filosofia del diritto e ali' economia. Di Freud e del movimento psicoanalitico, dato il palese influsso che la psicoanalisi ha avuto e ha sull'intero spettro del pensiero contemporaneo, ci occuperemo a parte.
Le altre discipline sopra accennate verranno esposte solo per quanto riguarda la loro rilevanza filosofica, pur non potendosi tuttavia evitare la trattazione degli elementi tecnici indispensabili alla comprensione dei loro tratti filosofici. L'empirismo tradizionale ha sostanzialmente e per lo più concepito la mente umana come passiva, ma noi oggi vediamo che la psicologia della forma, per esempio, mette in evidenza la spontaneità della mente nel pensiero produttivo. Contrario alla psicoanalisi e alla psicologia della forma è il comportamentismo, che considera nell'uomo soltanto i comportamenti osservabili e concepisce la mente come re attiva agli stimoli dell'ambiente. Ebbene, sono queste concezioni forse prive di interesse per !'immagine dell'uomo?
Né la linguistica da Saussure a Chomsky si è mostrata irrilevante per la filosofia, e non solo per la filosofia del linguaggio: Saussure è all'origine di quel movimento filosofico neodeterministico che è lo strutturalismo, e l'innatismo di Chomsky è uno dei punti cardine della controversia odierna sulla struttura e il funzionamento della mente. Anche l’epistemologia genetica di Piaget avversa la vecchia idea che la mente sia una tabula rasa e, contro la posizione di tipo kantiano, sostiene che «spazio», «tempo», «causalità» ecc. non sono forme a priori, ma sono costruite in diversi stadi dello sviluppo della mente del bambino.
Non è inoltre nemmeno il caso di giustificare un ambito di ricerche come quelle della sociologia della conoscenza che da Marx in poi, attraverso Scheler e Mannheim, sono state continuamente presenti all'interno della discussione filosofica riguardante i rapporti tra società e produzioni mentali. Lo stesso si dica per le indagini di Chaim Perelman sulla nuova retorica o per quelle di filosofia del diritto - indagini, queste ultime, che nel secolo scorso hanno conosciuto, specialmente con Hans Kelsen, un alto livello di rigorizzazione scientifica.
Abbiamo voluto inserire alcune considerazioni sull’antropologia culturale, se non altro perché ci si renda conto di come si sia venuto via via elaborando il concetto di cultura. Inoltre, nella parte quarta tratteremo anche di teorie economiche quali il marginalismo austriaco, l' ordoliberalismo della scuola di Friburgo e l'interventismo di John M. Keynes-teorie che, a parte la loro influenza pratica sulla vita associata degli uomini, hanno offerto nuove idee, per esempio, sul «valore economico» criticando uno dei pilastri del marxismo, cioè la teoria del valore-lavoro.
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informazioni sull'Autore: Reale G. - Antiseri D.
Dario Antiseri si laurea in filosofia nel 1963 all’Università di Perugia. Prosegue gli studi presso le università di Vienna, Münster e Oxford su temi legati alla logica matematica e alla filosofia del linguaggio. Nel 1968 professa l'attività di libero docente, e insegna in prestigiose università, quali “La Sapienza” di Roma, Siena, Padova, fino a ricoprire l’incarico di preside della Facoltà di Scienze politiche alla LUISS di Roma tra il 1994 e il 1998. Nel febbraio del 2002 è stato insignito, insieme a Giovanni Reale, di una laurea honoris causa presso l’Università Statale di Mosca.
Giovanni Reale, classe 1931 è uno dei massimi studiosi del pensiero antico. E' docente presso l’Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano. La sua incredibile produzione scientifica spazia lungo tutto l’arco del pensiero greco e latino: gli autori a cui ha dedicato specifiche monografie sono i Presocratici, Parmenide, Melisso, Socrate, Platone, Aristotele, Teofrasto, Pirrone, Seneca, Plotino e Proclo.
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