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Cristina Campo
Sotto Falso Nome
Adelphi
Pag. 282 Formato: 14 x 22 cm. Anno: 1998 ISBN: 978-88-459-1426-3
€. 15.00 €. 14.25 (-5%)
Dispersi e nascosti in vecchi quotidiani, sulle bandelle di libri dimenticati, fra le carte gelosamente custodite dagli amici più cari, in mezzo a copioni mal archiviati di trasmissioni radiofoniche, e tutti – sempre – protetti da vari pseudonimi, questi scritti, ora strappati all’oblio, non potranno che sorprendere non solo i lettori che per la prima volta incontrano Cristina Campo, il suo culto della perfezione, il suo amore per la bellezza e il magistero del suo stile, ma anche, e forse più, quelli che già la conoscono.
Perché Cristina Campo, che di sé amava dire: «scrisse poco, e vorrebbe aver scritto meno», così poco in realtà non scrisse, a giudicare almeno da queste nuove pagine, che vengono a modificare un’immagine ormai consolidata. Pagine che trattano degli argomenti più disparati: le arti figurative, la liturgia, la filosofia della religione, i tappeti persiani e i riti tibetani, le ville fiorentine e la chirurgia francese – e, naturalmente, la letteratura. Fra gli autori meditati, recensiti o annotati, alcuni dei suoi più amati – Borges, D’Annunzio, Capote, Cechov, W.C. Williams, Mörike, Shakespeare –, nonché le «poetesse», le scrittrici di ogni epoca e cultura lette nella prospettiva di cogliere la peculiarità della voce femminile, un suono sempre variato e sempre riconoscibile oltre ogni confine di spazio e di tempo: Katherine Mansfield, Virginia Woolf, Djuna Barnes, Cécile Bruyère, Simone Weil.
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Scheda dell'autore: Cristina Campo
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informazioni sull'Autore: Cristina Campo
Vittoria Guerrini, in arte Cristina Campo (Bologna 1923, Roma 1977), ormai riconosciuta come una delle voci poetiche più alte del novecento, è stata straordinaria ed originale interprete della più profonda spiritualità insita nella letteratura europea. Appassionata studiosa di Hofmannsthal, rivisitò il mondo misterioso delle fiabe svelandone le trascendenti simbologie. Fu traduttrice e critica di originale metodologia, enucleando dalle opere letterarie l’idea del destino e il dominio della legge di necessità sulle vicende umane che l’arte esprime in una aurea di bellezza. Apppartenne al ristretto nucleo di intellettuali che avviarono l’introduzione di Simone Weil in Italia. Negli anni cinquanta maturò la sua prima formazione nella Firenze dei grandi poeti del tempo ove conobbe Gianfranco Draghi che la indusse a pubblicare i suoi primi saggi su “ La Posta Letteraria del Corriere dell’Adda e del Ticino”.Dal ’56 si trasferì per sempre a Roma. Studiosa di spessore leopardiano, stabilì intensi sodalizi umani e spirituali e innumerevoli frequentazioni di grandissimo rilievo, basti menzionare: Luzi, Traverso, Turoldo, Bigongiari, Merini, Bemporad, Bazlen, Dalmati, Pound, Montale, Williams, Pieracci Harwell, Malaparte, Silone, Monicelli e Scheiwiller. Tra i filosofi ricordiamo Elémire Zolla, Andrea Emo, Lanzo del Vasto, Maria Zambrano, Danilo Dolci che sostenne nei momenti difficili, ed Ernst Bernhard che le fece conoscere il pensiero di Jung, di cui era stato allievo. Fu consulente editoriale, scrisse su importantissime riviste e studiò l’esicasmo, la mistica occidentale ed orientale, i grandi classici e i poeti di ogni tempo.La sua “metafisica della bellezza” la indusse a una controversa e profonda riflessione sulla liturgia, ritenendo la sacralità dei riti e la comprensione del valore della trascendenza efficaci difese dalla minaccia della despiritualizzazione del mondo incombente sulla modernità che secondo la Campo, in una certa misura, è disattenta alla bellezza ed esposta alla vanificazione delle intenzioni. L’architettura culturale e spirituale dell’universo campiano si desume anche dai tanti e ricchi epistolari. In particolare dalle “Lettere a Mita” (la scrittrice Margherita Pieracci Harwell), uno degli epistolari più affabulanti di tutta la letteratura italiana, è infatti possibile ricostruire la storia di un’anima che palpita per l’incanto e la tragedia della vita. Vita che per la Campo è teatro della sfida al destino condotta dalla poesia e dal sacro.
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