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Ludwig Binswanger
Sogno ed Esistenza
Introduzione di Michel Foucault
SE
Pag. 122 Formato: 13 x 22 cm. Anno: 2010 ISBN: 978-88-7710-834-0
€. 17.50 €. 16.62 (-5%)
Quando, nel 1954, Foucault scrisse questa introduzione a "Sogno ed esistenza" di Ludwig Binswanger (1930), non mancò di suscitare le perplessità dell'editore al quale lo propose: si trattava, infatti, di pubblicare il breve libro di uno psichiatra poco noto con un saggio introduttivo eccezionalmente lungo e per di più firmato da uno sconosciuto qual era all'epoca Michel Foucault. Oggi, se rimane inalterato il valore delle pagine di Binswanger per il paradosso solo apparente di voler cogliere l'esistenza proprio là dove essa sembra offuscarsi e disperdersi, ossia nel sogno, è lo scritto di Foucault che forse suscita l'interesse maggiore alla luce della sua intera opera successiva. Benché la fase più compiuta del pensiero di Foucault si caratterizzi per l'analisi di problematiche assai diverse da quelle affrontate qui, già in questa sede egli getta le basi del suo futuro " metodo archeologico".
Tracciando un percorso che, di rottura in rottura (quelle che più tardi denominerà "fratture epistemologiche"), va da Eraclito e Platone a Schelling e Novalis, da Husserl, Sartre e Freud fino allo stesso Binswanger, Foucault esamina e supera le principali concezioni del sogno fino a scorgere in esso un " a priori storico ", uno spazio originario, ciò la cui esclusione ha reso possibile l'instaurarsi della ragione e della storia.
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Scheda dell'autore: Ludwig Binswanger
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informazioni sull'Autore: Ludwig Binswanger
Ludwig Binswanger (Kreuzlingen, 13 aprile 1881 – Kreuzlingen, 5 febbraio 1966) è stato uno psichiatra e psicologo svizzero. Massimo esponente dell'analisi esistenziale e della psichiatria fenomenologica, fu profondo oppositore della nosografia psichiatrica di Emil Kraepelin. Così facendo traspose in un primo momento la fenomenologia di Heidegger e poi, dopo le critiche di quest'ultimo alla sua interpretazione di Essere e Tempo presente nei "Seminari di Zollikon", si interessò più della fenomenologia di Husserl per la ricerca nel campo della salute mentale; in particolare, oggetto del suo studio fu la schizofrenia. Suo nonno, anche lui di nome Ludwig, fondò il "Bellevue Sanatorium" situato a Kreuzlingen, mentre suo zio, Otto Binswanger (1852 – 1929), fu professore di psichiatria alla Università di Jena. Dal 1907 in poi, ebbe la fortuna, lui giovane medico agli esordi, di lavorare con alcuni dei più importanti psichiatri del suo tempo, come per esempio Carl Gustav Jung, Eugen Bleuler e Sigmund Freud, con il quale mantenne un rapporto di amicizia fino alla morte del padre della psicoanalisi. Per Binswanger, la malattia mentale è uno dei modi di porsi dell'essere umano, una modalità del suo Essere-nel-mondo, una peculiare disposizione soggettiva nei confronti della realtà e della vita interpersonale. Rispetto a Freud, Binswanger non condivide che l'intero meccanismo psichico dell'individuo sia mosso in modo esclusivo dall'Es e dalle pulsioni. Egli definisce l'uomo freudiano come "uomo natura" ridotto a oggetto di ricerca naturalistica, chiuso tra pulsione e illusione. Per Binswanger deve esserci qualcosa di più, una dinamica diversa che provoca piacere. Sente quindi l'esigenza di effettuare un'analisi epistemologica approfondita, prendendo in considerazione il Sé, il piacere e gli oggetti.
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