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Lucatti D.
Rom-Antica Gente
Edizioni Magi
Pag. 144 Formato: 13 x 21 cm. Anno: 2008 ISBN: 978-88-7487-248-0
€. 12.00 €. 11.40 (-5%)
Questa gente mi trasmette, pur insieme a tutto il dolore e le difficoltà nei quali è immersa, un senso vitale che resiste nonostante tutto e mi si attacca addosso. Mi sono chiesta tante volte perché, forse sono le mie proiezioni, le mie fantasie su di loro, il fantasmatico nel quale sono immersi, non lo so. Quello che so è che nei momenti di più acuta tristezza incontrarli mi calma, mi restituisce un senso. Sento che nonostante tutti gli sforzi che fanno per riuscire ad assicurarsi la sopravvivenza non sopravvivono ma vivono comunque e a qualsiasi costo. Come se non perdessero mai, anche nel dolore più grande, questo senso del vivere nel quale riescono a includere tutto...
Su queste pagine, che fin da subito diventano una vivida fotografia dell’attuale situazione dei rom in Italia, si succedono storie di persone, donne innanzitutto. La porta d’ingresso di un ufficio comunale destinato alla consulenza agli stranieri si apre su un mondo abitato da chi deve inventarsi una quotidianità, avere il coraggio di tentare di trovare un lavoro, pensare al futuro tramite una scolarizzazione sperata e raramente realizzata, gridare al diritto di un’assistenza sanitaria esistente solo sulla carta ma di fatto negata con mille pretesti… Argia è vecchia e stanca e non ce la fa più. L’hanno mandata via dalla stanza al cimitero dove viveva e stava bene. Argia non aveva paura dei morti. «Morti non mordono», ma i serpenti e i topi che entrano ora nella sua roulotte sì. Nariba non vuole che i suoi figli stiano nella lista degli zingheri. Mica fa l’elemosina, lei. A Lukia viene portato via il figlio, ma se Lukia non è una buona madre, chi lo è allora? Visto da dentro, visto da vicino, semplicemente visto, i rom sono un popolo che trabocca di vitalità, risorse e capacità da noi ormai non più immaginabili. L’autrice, grazie a una tanto particolare quanto rara fusione del proprio ruolo istituzionale con il proprio cuore, racconta il rapporto che lega (di fatto separa) i due mondi. Dando una grandissima lezione su cosa dovrebbe voler dire lavorare nel pubblico, agire nel rispetto e rispettare il diritto, relazionarsi con l’utente. O, più semplicemente, su come incontrare l’altro e riconoscerlo non diverso da se stesso.
Daniela Lucatti Sono psicoterapeuta e sessuologa e vivo a Pisa. Lavoro sia privatamente che presso l’associazione Casa della Donna, e opero prevalentemente nelle situazioni di violenza su donne e minori. Sono stata attiva per molti anni in associazioni impegnate nell’affermazione dei diritti dei minori in cui ho svolto funzioni di formatrice e ho lavorato con gruppi di adolescenti e le loro famiglie. Mi sono occupata di problematiche sessuologiche e soprattutto del vissuto dell’infertilità maschile all’interno della coppia. La mia prima attività lavorativa stabile è iniziata nel 1978 presso il Comune di Pisa, dove sono tuttora in ruolo, sebbene in regime di part-time. Presso il Comune ho svolto per circa 12 anni attività di educatrice della prima infanzia e per 11 sono stata referente del Centro Informazione e Consulenza Cittadini Extracomunitari e Rom. Attualmente presso la Biblioteca dei Ragazzi seguo il settore interculturale. Ho sempre coltivato la passione per la scrittura, che mi accompagna fin da quando ero bambina seguendo tutti i miei percorsi sia «tecnici» (pubblicazioni di settore) sia esistenziali. Partendo dalla poesia, dieci anni fa sono arrivata alla prosa. È tramite la scrittura che riesco a mettere insieme le mie parti razionali, tecniche, emozionali e passionali che, una volta riversatesi sul foglio di carta, si svelano in una forma compiuta che si concretizza in un’uniformità dotata quasi di una forza autonoma, riuscendo talvolta a sorprendere anche me stessa.
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