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Michel e Jude Fanton
Manuale pratico per Salvare i Semi
e difendere la biodiversità
Istituto Tecnologie Appropriate
Pag. 240
€. 15.00 €. 14.25 (-5%)
Salvare i semi, un'azione importante come imparare a leggere e a scrivere
Siamo più che mai convinti che recuperare semi antichi, seminarli, riprodurli e condividerli con altri coltivatori sia un grande gesto educativo. Lo possiamo paragonare, come importanza, all'apprendere le tecniche basilari insegnate in una scuola: lo scrivere, il leggere e il far di conto. Per questo, in questi anni, da quando ci è stato possibile, proponiamo alle scuole l'opportunità di divenire promotori e custodi della biodiversità attraverso la coltivazione di orti della biodiversità. Coltivare un orto è un'attività che permette di esercitare abilità manuali e conoscenze intellettuali.
Ma significa anche imparare a gestire i tempi dell'attesa: imparare le modalità, i periodi e i prodotti adatti alla semina, preparare e concimare adeguatamente il terreno, annaffiare, controllare in maniera naturale i parassiti ed infine raccogliere e - mangiare. Ma non è tutto. A monte c'è la collaborazione con i nonni di casa, con gli anziani e gli agricoltori dei posto per la ricerca di piante e di semi antichi, autoctoni, che i coltivatori avevano selezionato e incrociato nel corso di centinaia di anni, il far tesoro di un lavoro realizzato non in laboratorio, con l'intento di creare dipendenze o profitti, bensì fatto in campo aperto, con l'intento di creare solidarietà e mutuo sostegno fra gli agricoltori.
Contadini custodi, salvatori di biodiversità
Essere contadini in passato, ma spesso anche oggi, provocava lo stesso disagio, e per qualcuno, un senso di vergogna. Per noi ciò è incomprensibile, soprattutto da quando ci siamo resi conto delle vere capacità e arti della civiltà contadina, che ha abitato la penisola italiana. Essa ha creato una infinità di cose e oggetti che poi la cultura industriale non ha fatto altro che scopiazzare e lucrarci sopra. É merito assoluto dei contadini l'aver scoperto e selezionato una quantità impressionante di prodotti alimentari, a partire da piante selvatiche. Si pensi alle centinaia di cicorie coltivate che sono state create in, Italia partendo dai ceppi selvatici ancora esistenti in natura. Quasi ogni regione ha le sue varietà locali tipiche che non assomigliano più alle parenti selvatiche da cui sono state tratte.
Lo stesso per gli alberi da frutto, selezionati a partire da selvatici cresciuti casualmente da semi e poi selezionati per le loro qualità di sapore, costanza produttiva e capacità conservativa dei frutti. Altrettanto si potrebbe dire per le razze animali, selezionate per gli usi di trazione o per la loro duplice attitudine di alimento e lavoro. Tutto questo lavoro selettivo è avvenuto lentamente, grazie alle mani e allo spirito di osservazione degli agricoltori che a scuola non sono potuti andare ma che di testa hanno dimostrato di averne. Oggi l'agroindustria si è impossessata delle genetiche contadine, ne ha fatto brevetti e ibridi che le hanno portato enormi profitti.
Questo libro insegna a ritornare alla pura e semplice capacità, oggi perduta, di raccogliere i semi dalle stesse piante che si seminano nell'orto o nel giardino, ricominciando da dove si erano fermati i nostri avi che selezionavano e conservavano i semi delle piante alimentari di anno in anno. Chi si comporta come loro custodisce la loro eredità, una eredità fatta sia di passato che di futuro.
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