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Romano Luperini
L'Ultima Sillaba del Verso
Romanzo
Mondadori
Pag. 254 Formato: 23 x 15,5 cm. Anno: 2017 ISBN: 978-88-04-67495-5
€. 19.50 €. 18.52 (-5%)
Novità
Solo dopo l'ultima sillaba il verso di una poesia acquista significato.
Solo alla fine di una vita se ne dovrebbe scorgere il senso. Valerio, il narratore e protagonista di questo romanzo, è sopravvissuto a stento a una terribile malattia che ha devastato il suo corpo. Si trova in una condizione di incertezza, mezzo vivo e mezzo già morto, solo nella campagna più solitaria, fra boschi, colli, uccelli, animali selvatici.
E, sul limitare dell'ultima sillaba, prova a chiedersi quale sia stato il significato del suo percorso. In quest'opera di ricostruzione, convoca alla memoria gli eventi della sua storia privata e della Storia collettiva dall'88 fin quasi ai giorni nostri: la separazione dalla moglie, la fine di una militanza e di una fede politica che lo impegnavano dagli anni Sessanta, la caduta del muro di Berlino, la breve relazione con Margareth, la Guerra del Golfo, il legame con una ragazza canadese, Betty, la morte della madre, l'inizio dell'inchiesta Mani pulite, che coinvolge anche il fratello; e poi, imprevisto, un evento che pesa più degli altri: l'incontro con Claudine, un'allieva dell'università, da cui Valerio è attratto al punto da idealizzarla, sovrapponendola al personaggio di un racconto di Musil che porta il suo nome. L'amore con Claudine sembra ridare una meta ai suoi giorni, ma il declino progressivo del corpo, "bene mobile", gli ricorda quotidianamente che ha davanti a sé nient'altro che una serie di ultime volte, che è, in fondo, come il falco che osserva dalla finestra del suo casolare, che "tutto il giorno si prepara, spia la campagna intorno, si protende, aspetta.
Aspetta cosa?
Se poi la morte arriva e se lo piglia".
E tuttavia, dopo dieci anni dall'ultimo incontro, i due avranno modo, sorprendentemente, di vedersi ancora una volta. Nonostante tutto, Claudine non è diventata ancora una figlia: resta una possibile, misteriosa e imprendibile amante. Dopo "La rancura" - che dando voce a tre generazioni ripercorreva quasi un secolo di storia italiana -Romano Luperini continua a fondere l'Io al Noi, a creare, per usare le parole di Annie Ernaux, "un legame indissolubile fra collettività e individualità attraverso la presenza della Storia".
Per raccontare, con ricordi commossi e riflessioni amare, profonde speranze e altrettanto abissali disincanti, i due decenni a cavallo tra il vecchio e il nuovo millennio.
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Scheda dell'autore: Romano Luperini
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informazioni sull'Autore: Romano Luperini
Romano Luperini (Lucca, 6 dicembre 1940) è un critico letterario, scrittore e politico italiano.Ha frequentato il liceo classico Galileo Galilei di Pisa e ha compiuto studi universitari umanistici. Nel 1969, con Luciano Della Mea, è stato tra i fondatori della "Lega dei comunisti pisani", un movimento nato attorno alla rivista Nuovo impegno; in seguito all'unificazione con altri gruppi, il movimento mutò il nome in Lega dei Comunisti, un'organizzazione che, assieme ad Avanguardia Operaia e alla componente del Partito di Unità Proletaria per il comunismo che faceva capo a Vittorio Foa, porterà alla formazione del partito di Democrazia Proletaria nel 1977. È uno dei massimi esponenti della critica letteraria italiana. Ha insegnato letteratura italiana moderna e contemporanea all'Università di Siena ed è professore aggiunto all'Università di Toronto (Canada). Oltre a dirigere riviste e collane di letteratura e di critica letteraria, è autore di un gran numero di saggi di critica letteraria. Si è occupato in prevalenza della stagione storico-letteraria compresa fra Naturalismo e Avanguardia, con una particolare attenzione per Giovanni Verga, ma anche di poesia del Novecento (Eugenio Montale e Franco Fortini), e delle questioni epistemologiche e retoriche legate al problema dell'allegoria. La sua scrittura si contraddistingue per l'estrema chiarezza e concisione formale, unita alla precisione degli sfondi storici e all'evidenza delle posizioni critiche. In sede critica, all'atteggiamento sociologico, tendente a ridurre la letteratura a documento o rappresentazione di una determinata realtà storico-sociale, antepone uno di tipo dialettico, non sociologico orientato in senso benjaminiano, piuttosto che lukacsiano[1]. Da sempre impegnato per un miglior raccordo fra università e scuola, è coautore del libro di testo La scrittura e l'interpretazione. Storia e antologia della letteratura italiana nel quadro della civiltà europea, uscito per la prima volta nel 1996 e oggi in uso in circa un quarto delle classi di letteratura dei licei. È presente in diverse edizioni pensate per diversi tipi di ordinamento scolastico: l'edizione blu, la più ampia e dettagliata dal punto di vista storico, critico e antologico, è perlopiù indirizzata agli studenti universitari; l'edizione rossa, nata da un'accurata riduzione di quella blu, è stata studiata per i licei. Vi sono poi l'edizione arancione (che si concentra maggiormente sulla letteratura europea e sulla scrittura femminile), l'edizione gialla (modulare), l'edizione azzurra (per il biennio post-qualifica degli istituti professionali) e l'edizione verde. L'editore Palumbo ha inoltre pubblicato nel 2011 la "Nuova Edizione Rossa" e la "Nuova Edizione Arancione", caratterizzate da un ammodernamento dell'intero corso. Il 2013 ha visto l'uscita del nuovo manuale "La letteratura e noi", curato da Luperini, Cataldi e da nuovi coautori, rispetto a quelli de La scrittura e l'interpretazione.
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