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Charles Baudelaire
Lo Spleen di Parigi. Piccoli Poemi in prosa
A cura di Franco Rella - Testo originale a fronte
Feltrinelli
Pag. 225 Formato: 13 x 20 cm. Anno: 2015 ISBN: 978-88-07-90218-5
€. 9.50 €. 9.02 (-5%)
Nel 1857, al tempo della pubblicazione dei "Fiori del male", Baudelaire dichiara che gli artifici dello stile poetico sono un ostacolo allo sviluppo di un pensiero che abbia come oggetto la verità.
È l'atto di nascita dello "Spleen di Parigi", la serie di poemi in prosa che, a partire dalle città immense e dai mille destini che vi si intrecciano, cercano di trovare un linguaggio che li sappia esprimere, ma che sappia esprimere anche i soprassalti di una vigile coscienza in cui essi si riflettono come una esperienza incancellabile.
Questo linguaggio deve afferrare l'inafferrabile, deve trasformare la dissonanza che domina il Moderno, come la sua cifra più autentica e tragica, in un canto di bellezza che si elevi sopra le nebbie delle strade, sopra la cupa foresta di pietra dei tetti e delle mansarde che abbuiano la città.
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Scheda dell'autore: Charles Baudelaire
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informazioni sull'Autore: Charles Baudelaire
Charles Baudelaire (1821-1867) vive nella Francia del Secondo Impero e ne vive tutta la crisi storico-morale, che sfocerà nella disastrosa guerra contro la Germania del 1870. Poeta maudit e intellettuale a tutto tondo, con I fiori del male apre la strada alla futura poesia simbolista. Nei Salons «inventa» la moderna critica d’arte e in questo Spleen parigino manifesta tutto il disagio dell’intellettuale nella società a capitalismo avanzato. Queste prose poetiche si potrebbero definire il manifesto di tale condizione, dove testi come Perdita d’aureola o Il vecchio saltimbanco ne sono l’emblema metaforico, in cui dolore, rimpianto, ma anche ironia, convivono nel tratteggiare una figura tanto più attuale oggi, nella società tecnologica e globalizzata, dove l’unico valore riconosciuto sembra essere il mercato. L’opera rappresenta un unicum nel panorama letterario, dove prosa e poesia si confondono in una dimensione che non è più quella del racconto, né quella del lirismo interiore; e la leggerezza della scrittura deve confrontarsi con la rivolta dell’animo, col pessimismo di chi sente di aver perso il proprio ruolo nella società.
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