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Irenaus Eibl-Eibesfeldt
L'Albero d'Oro della Vita
Bollati Boringhieri
Pag. 308 Formato: 14,5 x 21,7 cm. ISBN: 978-88-339-0872-4
€. 28.41 €. 26.99 (-5%)
Dal fondo di una selva tenebrosa, occhi dell'età della pietra scrutano l'uomo venuto da lontano: di sotto a un cespo di capelli ribelli sale e pepe, uno sguardo chiaro, indagatore. Una figura in-confondibile. Irenàus Eibl-Eibesfeldt è qui per cercare una risposta a interrogativi antichi: chi siamo? da dove veniamo? dove conducono le nostre vie? La storia inizia a Kierling, piccolo villaggio ai margini del Wienerwald, nell'Austria ancora felix degli anni trenta, quando al piccolo «Renki» un microscopio avuto in dono regala la prima indimenticabile emozione: la scoperta, in una goccia d'acqua piovana, della vita. E in quella goccia, come in una sfera di cristallo, egli legge il proprio futuro: sarà uno scienziato, un biologo, non però il classico studioso da tavolino, ma piuttosto un esploratore, a contatto con la natura. Perché la teoria - non lo diceva anche Goethe? - «è tutta grigia e noiosa», mentre «l'albero d'oro della vita» risplende di colori. A distanza di un quindicennio la goccia si dilaterà a dismisura, fino a diventare acqua azzurra e salmastra di oceano.
Ad Eibl-Eibesfeldt, ora collaboratore di Lorenz, che vi si tuffa in compagnia del mitico Hans Hass per memorabili téteà-téte coi pescecani, si offre lo spettacolo della vita sui fondali ed egli compie le prime penetranti osservazioni di biologia marina.
A metà degli anni sessanta il suo nome è già una leggenda. Ma la curiosità del «sapiens sapiens» mitteleuropeo cerca nuovi orizzonti e si rivolge all'animale a rischio per eccellenza, il più evoluto e disadattato. Nasce l'etologia umana: ricerche longitudinali che coprono un arco di tre generazioni nei luoghi più remoti e inospitali del pianeta, centinaia di chilometri di pellicola per fissare gesti, reazioni, modelli di comunicazione, rituali: al di là delle differenze culturali, un identico copione per i cacciatori-raccoglitori del Kalahari e gli automobilisti di Los Angeles, gli amazzonici Yanomami e i visitatori di Disneyland.
Da questa eredità ancestrale dovremo ripartire per elaborare una strategia di sopravvivenza per il terzo millennio.
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Scheda dell'autore: Irenaus Eibl-Eibesfeldt
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informazioni sull'Autore: Irenaus Eibl-Eibesfeldt
Irenäus Eibl-Eibesfeldt (1928), etologo austriaco, ha studiato alla facoltà di Scienze Biologiche dell'Università di Vienna specializzandosi in zoologia e botanica e dal 1946. Nel 1949 è divenuto ricercatore associato presso l'Institut für Verhaltensforschung di Altenberg, vicino a Vienna, alle dipendenze di Konrad Lorenz, del quale è stato il seguace più rappresentativo. È sto inoltre direttore del gruppo di lavoro per l'etologia umana dell'Istituto Max Planck. A lui si deve un'efficace opera di articolazione teorica e di dettaglio delle dottrine di Konrad Lorenz, culminata in un trattato di etologia. Il suo contributo più originale è tuttavia l'applicazione all'uomo delle teorie e dei metodi etologici, volti allo studio dei modelli innati di comportamento istintivo comuni a tutta la specie umana. Queste ricerche gli furono ispirate dai viaggi nei Caraibi e alle Isole Galápagos che intraprese nel 1953 e nel 1957 con Hans Hass nei suoi viaggi. Durante successive escursioni in Africa, Sudamerica e Asia orientale condusse ricerche sulla mimica delle diverse etnie, così come sui caratteri universali della mimica. Dalle sue osservazioni nacque l'etologia umana
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