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Osho
La via del cuore
l'uomo nuovo per il nuovo millennio
Oscar Mondadori
Pag. 332 Formato: 12,5 x 19 cm. Anno: 2000 ISBN: 978-88-04-46761-8
€. 6.80 €. 6.46 (-5%)
In queste pagine Osho affronta i temi più importanti nella vita di una persona - l'amore, l'educazione, la libertà, l'immortalità - offrendo spunti di riflessione profondissimi, ma al tempo stesso estremamente concreti per la crescita della consapevolezza umana.
IL LIBRO IN GOCCE
BALZO QUANTICO: "Il genere umano si sta avvicinando a un punto assolutamente unico, da cui sarà possibile fare un balzo quantico. Per secoli la consapevolezza umana non è cambiata, è rimasta sempre identica a se stessa. Pochissimi esseri umani hanno spiccato il balzo oltre la condizione umana, aprendo la strada agli altri. A poco a poco, lentamente... il lavoro è stato lento, lungo e faticoso; da più di diecimila anni i ricercatori hanno provato ad aprire un varco, tentando di creare un punto di rottura, non per i singoli individui, ma per la consapevolezza umana in generale, affinché tutti possano fare un balzo quantico."
RILASSATI: "Rilassati nel tuo essere, sei desiderato dal Tutto. Ecco perché il Tutto continua a respirare in te, a pulsare in te. Quando comincerai a sentire questo rispetto incredibile e l'amore e la fiducia che il Tutto ripone in te, le radici cominceranno a crescere nel tuo essere. Comincerai ad aver fiducia in te stesso. E solo allora potrai aver fiducia in me. Non si tratta di avere fiducia in questo o in quello; semplicemente si ha fiducia. Nient'altro è necessario; tutto il resto segue spontaneamente."
L'INFELICITÁ: "L'infelicità è una conseguenza, e così la beatitudine. L'infelicità è una conseguenza dell'essere addormentato, la beatitudine è una conseguenza dell'essere sveglio. Per questo non puoi cercare direttamente la beatitudine, e coloro che ricercano la beatitudine direttamente falliranno."
LIBERTÁ "Esiste una fragranza del tuo essere interiore, che è migliore del profumo di sandalo o del gelsomino. La sua bellezza è la sua assoluta libertà; può opporsi al vento. L'uomo davvero virtuoso vive in libertà; non segue né comandamenti né scritture, non segue altro che la sua luce interiore. Egli vive secondo il suo cuore: è un ribelle. Io sono qui per renderti consapevole della tua libertà."
RESPONSABILITÁ: "La parola responsabilità è stata sempre usata nel modo sbagliato. Dà una sensazione di peso: è una cosa che devi fare, un dovere; se non ti comporti con responsabilità, ti sentirai in colpa. Ma io vorrei ricordarti che la parola 'responsabilità' non ha nessuna di queste connotazioni. Spezzala in due -respons-abilità - e otterrai tutt'altra prospettiva, un significato completamente diverso. Respons-abilità non è un peso, né un dovere. Non è qualcosa che devi fare contro la tua volontà. Responsabilità indica semplicemente la risposta spontanea. Qualsiasi situazione si presenti, tu vi rispondi con gioia, con tutta la tua totalità e intensità. E questa risposta non cambierà solo la situazione, ma anche te stesso."
FIDUCIA: "La fiducia è un mistero: questa è la prima cosa che si deve capire della fiducia. Per cui non la si può spiegare. È la forma più elevata di amore, è l'essenza stessa dell'amore. L'amore in sé è già un mistero, è qualcosa di indefinibile, ma l'amore è simile a una circonferenza e la fiducia ne è il centro, l'anima. L'amore è un tempio e la fiducia ne è il tabernacolo, là dove dimora dio."
CONSAPEVOLEZZA: "Tutto ciò che fai, partendo da uno spazio di consapevolezza, è giusto. E tutto ciò che fai inconsciamente è sbagliato. Per me l'azione in sé non è giusta o sbagliata; dipende da te, dalla tua consapevolezza, dalla qualità di consapevolezza che porti nell'azione: a quel punto ogni cosa acquista una diversa prospettiva. La consapevolezza è l'unica magia che esista."
PER UN ISTANTE: "Solo per un istante, guarda attraverso i miei occhi. Per un istante, senti attraverso il mio cuore. Lascia che i battiti del tuo cuore siano in armonia con i miei. Per un istante, respira con me. Per un istante sparisci, per un istante non pensare, per un istante dimenticati di chi sei. Solo allora potrai capire. Vedere è capire; non è una questione di pensiero."
INFERNO E PARADISO: "Inferno e paradiso sono dentro di te. Le soglie sono molto vicine: con la mano destra puoi aprirne una e con la sinistra l'altra. Basta un semplice cambiamento nella tua mente, e il tuo essere è trasformato: dal paradiso all'inferno e dall'inferno al paradiso. Questo accade da sempre. Qual è il segreto? Il segreto è questo: ogni volta che sei inconsapevole e agisci inconsapevolmente, sei all'inferno; ogni volta che sei consapevole e agisci in piena consapevolezza, sei in paradiso. Se questa consapevolezza diventa tanto integra e solida da non poter più essere persa, per te non esiste più alcun inferno."
IL FUTURO: "E tu mi hai chiesto come vedo il futuro? Il futuro è roseo, perché il presente è roseo. Io non penso al futuro, il presente è più che sufficiente. Ma se il presente è così bello; il futuro sarà di gran lunga migliore, perché sorgerà da questo presente. Quel futuro conterrà questo presente. Non abbiamo bisogno di preoccuparci del futuro, di fare profezie o di dire una sola parola su di esso. Dobbiamo essere felici e gioiosi in questo momento, e il momento successivo sarà una conseguenza di questo. Sarà permeato della celebrazione di questo momento e, naturalmente, ti condurrà a una maggiore celebrazione."
L'AMORE: "L'amore comincia dall'amore di sé. non essere egoista, ma ama te stesso, senza restarne ossessionato o diventare un Narciso: sono due cose diverse. L'amore per sé è un fenomeno fondamentale. Solo allora puoi amare qualcun altro. Accettati e amati: sei una creazione di dio. Accetta, ama e celebra ciò che sei, e in quella celebrazione comincerai a vedere l'unicità e l'incomparabile bellezza degli altri. L'amore è possibile solo quando esiste una profonda accettazione di se stessi, dell'altro e del mondo. L'accettazione crea l'ambiente in cui l'amore cresce, il terreno su cui fiorisce."
UNICITÁ: "Ogni essere umano è unico, il problema della superiorità o inferiorità non esiste. Non sto dicendo che tutti sono uguali, come fanno i comunisti. Nessuno è superiore o inferiore, ma nessuno è nemmeno uguale. La gente è semplicemente unica e incomparabile. Tu sei tu e io sono io. Io devo contribuire con il mio potenziale alla vita, tu con il tuo. Io devo scoprire il mio essere, tu il tuo."
IL LAVORO: "La cosa migliore è poter trasformare il proprio lavoro in meditazione. Così la meditazione non entrerà mai in conflitto con la tua vita: qualsiasi cosa fai, può diventare meditativa. La meditazione non sarà più qualcosa di distinto, sarà parte della vita; diventerà come il respiro: come inspiri ed espiri, così mediti. E non si tratta che di spostare l'accento; non c'è molto da fare. Tutto ciò che hai sempre fatto senza attenzione, comincia a farlo con attenzione. Poiché il tuo lavoro lo devi fare comunque, che ti piaccia o no, è sufficiente che tu vi introduca un po' d'amore per poter raccogliere quei frutti che altrimenti non vedrai mai."
EDUCAZIONE: "La parola 'educazione' è molto bella. Significa 'estrarre qualcosa': portare alla luce ciò che è dentro di te. In realtà, non dovremmo usarla per l'educazione comune. È sbagliato usare una parola bella come 'educazione' per questo sistema marcio di scuole, college e università. Non è educazione nemmeno in senso letterale, perché invece di portare fuori ciò che sta dentro, forza dentro di te un'infinità di cose. È un'imposizione. La vera educazione è come estrarre acqua da un pozzo, non versarci qualcosa dentro. La vera educazione è far emergere il tuo essere affinché la tua luminosità interiore cominci a filtrare dal tuo corpo, attraverso il tuo comportamento."
DIRITTO NATURALE: "Voglio semplicemente dirti che la meditazione è un tuo diritto naturale. È lì, in attesa che ti rilassi un po', in modo che possa cantare la sua canzone e trasformarsi in danza. Il fiore c'è, ma sei così preoccupato da altre cose che non riesci a vederlo. Già conosci la meditazione: quando sei nato, nel momento in cui sei diventato una fiamma di vita, nell'istante in cui vieni al mondo, la meditazione, fiorisce dentro di te."
UTOPIA: "In tutto il mondo sono stati fatti tentativi per creare una società armoniosa, ma sono tutti falliti per il semplice motivo che nessuno si è preoccupato del perché non lo sia da sé, in modo naturale. Non lo è perché ogni individuo al suo interno è diviso, e la sua divisione si proietta nella società. E senza dissolvere le divisioni all'interno dell'individuo, sarà impossibile realizzare l'utopia e creare una società umana armoniosa. Per cui l'unica via all'utopia è questa: la tua consapevolezza deve crescere e l'inconsapevolezza diminuire, fino ad arrivare a un momento in cui nella tua vita non resti nulla di inconscio."
VIVI LA VITA: "Ricorda, la vita è selvaggia; va vissuta con tutti i rischi e i pericoli. Ed è splendida perché c'è l'avventura. Non provare a costringere la vita in un modello prestabilito. Lasciale avere il suo corso. Accetta tutto, trascendi la dualità tramite l'accettazione e lascia che la vita abbia il suo corso... e arriverai, è certo che arriverai. Ti do questa certezza non per renderti sicuro, ma perché è un fatto. Non è una certezza che genera sicurezza. Colui che è selvaggio arriva sempre.
COME FINISCE: "I Veda vi hanno dichiarato amritasya putrah: figli e figlie dell'immortalità. E fatta eccezione per la meditazione, non è mai esistita e non esisterà mai altra via. Coloro che si lasciano sfuggire la meditazione mancano l'intera danza della vita. Io spero che nessuno di voi si lasci sfuggire quella danza, quel canto, quella musica dell'eternità."
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Scheda dell'autore: Osho
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informazioni sull'Autore: Osho
Osho nasce a Kuchwada, In India Centrale, l'11 dicembre 1931. Fin dalla più tenera età, si pone di fronte alla vita come spirito libero. Insofferente alle regole e alle norme imposte, rifiuta la fede della famiglia, di religione giainista, e sfida sempre e comunque il potere costituito e chi lo rappresenta. La sua ricerca della verità raggiunge il suo culmine all'età di ventun anni, il 21 marzo 1953. Quel giorno, Osho vive nel proprio essere la più alta vetta di consapevolezza sperimentabile dall'uomo:l'illuminazione. Descritta in oriente come "l'istante in cui la goccia si fonde nell'oceano, e l'oceano si riversa nella goccia", per noi occidentale è molto arduo avvicinarsi a comprendere questo fenomeno. Osho stesso ne parla come di un'esperienza "orgasmica", assolutamente inaccessibile, per sua stessa natura, alla mente razionale. La goccia che si versa nell'oceano, e si fonde con esso, diventando l'oceano. Osho, spinto a voler invitare gli altri esseri umani a quella esperienza di trasformazione, inizia a viaggiare per tutta l'India. Alla fine degli anni Cinquanta arriva a tenere conferenze a platee anche di centomila persone. Termina comunque gli studi nel 1956, laureandosi in filosofia, e prosegue la carriera universitaria come professore al "Sanskrit College" di Rajpur prima, e quindi come rettore della cattedra di filosofia presso l'università di Jabalpur. Agli inizi degli anni Sessanta intraprende un lavoro diverso: aiutare altri esseri umani a vivere la stessa esperienza da lui vissuta. E tenta di fare ciò che non può essere fatto, di condividere ciò che non può essere condiviso, di insegnare ciò che non potrà mai , per sua stessa natura, essere insegnato. Dalle folle che ascoltano le sue conferenze emergono i primi discepoli che, paradossalmente, si uniscono a lui proprio sulla base di questa certezza, cioè che l'illuminazione non può essere comunicata. Il bisogno e l'impegno di questi individui va al di là del semplice ascoltare parole di saggezza e ben oltre le futili controversie che queste possono scatenare; essi vogliono intraprendere una ricerca reale, che li porti a conoscere veramente, senza intermediari. Per rispondere a questa esigenza, nel 1964 Osho inizia a organizzare Campi di Meditazione durante i quali utilizza delle tecniche in grado di aiutare a cogliere quel "silenzio" in cui la nostra vera natura si manifesta. Consapevole della diversa struttura mentale e psicofisica dell'uomo moderno, Osho ha ideato, negli anni, tecniche di meditazione conformi al tipo di "sonno psicologico" in cui oggi si vive, facendo anche buon uso delle intuizioni della psicoterapia. Nel 1966 egli abbandona la carriera universitaria e alla fine degli anni Sessanta si stabilisce a Bombay, dando vita a un Ashram, o "comunità spirituale", che viene trasferito a Puna (India) il 21 marzo 1974, in occasione del ventunesimo anniversario della sua illuminazione. Riconosciuto da quanti vivono intorno a lui come "Maestro di Realtà", dopo un'intensissima esperienza americana, conclusasi tragicamente con il suo arresto e un avvelenamento, scoperto con analisi mediche solo nel 1987, Osho torna proprio in quell'anno all'Ashram di Puna. Qui crea un "laboratorio di crescita", il cui impatto ancor oggi richiama da ogni parte del mondo ricercatori del vero, consapevoli di trovare in questo habitat immerso nella meditazione quello stimolo essenziale per scuotere l'equilibrio interiore e spostare il centro dell'autoidentificazione dell'essere: dal senso di separatezza che generalmente ci contraddistingue, a un senso di profonda appartenenza alla vita. Osho ha spiegato che il suo nome deriva dal termine "osheanic" coniato dal filosofo inglese William James, e da lui usato per indicare l'esperienza del "dissolversi nell'oceano dell'esistenza". "Ma osheanic descrive solo l'esperienza" egli ha chiarito. "Come definire colui che fa quell'esperienza della vita ? Per definirlo usiamo il termine Osho." "O" significa profondo rispetto, amore e riconoscenza, come pure indica sincronicità e armonia. "Sho" significa espansione multidimensionale della consapevolezza, e il riversarsi dell'esistenza da ogni direzione. Un suono, dunque, con forti eco nella nostra coscienza, più che una figura storica...così Osho ha voluto essere ricordato da quanti traggono ispirazione e alimento dalla sua visione, espressa nelle decine di migliaia di discorsi tenuti nel corso degli anni e pubblicati in centinaia di volumi. L'epigrafe che lui stesso ha dettato per il suo samadhi così recita: "Osho. Mai nato, mai morto, ha solo visitato questo pianeta Terra dall'11 dicembre 1931 al 19 gennaio 1990". A Puna, in India, la comunità sorta ispirandosi alla sua visione di un Uomo Nuovo è ancora fiorente; in essa ha sede una "Multiuniversità" che offre corsi e programmi di crescita interiore (www.osho.com). Ma sopratutto, qui è possibile immergersi in un contesto di salute globale che rende chiaro il senso di un nuovo stile di vita fondato sull'armonia, la pace e la quiete interiore. A migliaia tutti gli anni persone provenienti da ogni parte del mondo, trascorrono in questa dimensione periodi più o meno lunghi, riconoscendo l'importanza di un'intima connessione col proprio essere per cogliere e accettare quel nulla e quel vuoto che sono il vero significato dell'esistenza.
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