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James Stephens
La Pentola dell'Oro
Adelphi
Pag. 231 Formato: 14 x 22 cm. Anno: 1974 ISBN: 978-88-459-0062-4
€. 13.50 €. 12.82 (-5%)
James Joyce sosteneva di formare con James Stephens una coppia di gemelli celesti «nati alla stessa ora dello stesso giorno dello stesso anno nella stessa città». E Stephens aggiungeva: «Sembra che il letto fosse differente, e questo fu il solo neo nei nostri rapporti». Tanto forte doveva essere questa convinzione in Joyce che, in una lettera scritta mentre disperava di poter mai finire Finnegans Wake, egli indicava in James Stephens l’unico scrittore che eventualmente avrebbe potuto portare a termine il suo lavoro. E ciò non solo perché questi disponeva in maniera prestigiosa di tutta la tastiera mitica e fantastica dell’Irlanda, ma perché Stephens era anche lui dotato di una formidabile abilità stilistica, di un orecchio rigoroso per il ritmo.
Solo che la forma dei suoi scritti è quanto di più diverso dall’ultimo Joyce; una semplicità apparente, una sviante elementarità del linguaggio e dei temi si ritrovano in tutte le sue opere – poesie, racconti e memorabili conversazioni alla radio – e così anche nel suo capolavoro La pentola dell’oro (1912). Questo libro, che fin dal suo apparire si guadagnò dei fanatici ammiratori, è pressoché indefinibile, ma di questa sua natura elusiva e polivalente il lettore si rende pienamente conto alla fine, dopo essere passato attraverso una complicata storia che è insieme un conte philosophique, un romanzo fiabesco dove compaiono dèi di varia origine – come Pan e Angus Óg – un libro per bambini, un libro pieno di humour per gli adulti, un’allegoria del difficile matrimonio fra intelletto e istinto. Certo è che da questo strano impasto di elementi è nato un libro che il tempo ha reso sempre più attuale.
Walter de la Mare è riuscito felicemente a condensare in poche parole il suo fascino: «Come almeno metà dei libri migliori è più che un po’ pazzo, e colmo fino all’orlo di vita e di bellezza. È un inno al nonsense, e il vero nonsense è solo saggezza rovesciata, che perciò è al di là della comprensione solo per un intelletto non saggio».
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Scheda dell'autore: James Stephens
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informazioni sull'Autore: James Stephens
James Stephens (Dublino, 9 febbraio 1880 – Londra, 26 dicembre 1950) è stato uno scrittore, giornalista, poeta e attore irlandese. Cresciuto in un quartiere povero di Dublino, non è andato a scuola e ha imparato a leggere e scrivere come autodidatta. Quando la madre trovò un lavoro presso una ricca famiglia, il ragazzo venne adottato e poté diplomarsi studiando con i fratellastri Tom e Dick (il terzo era lui, detto Tim, anzi Tiny Tim, poiché magro e piccolo di statura, sebbene veloce in atletica). Si interessò subito ai miti e alle favole irlandesi. Nel 1932 è stato tra i fondatori dell'Accademia irlandese di lettere (Irish Academy of Letters). Nel 1938 pubblicà i versi della raccolta Kings and the Moon. Da allora e fino alla morte, nel 1950, lavorò per la BBC.Nel 1947 ebbe una laurea honoris causa dal Trinity College.
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