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Rabindranath Tagore
Il Paniere di Frutta
SE
Pag. 121 Formato: 13 x 22 cm. Anno: 2008 ISBN: 978-88-
€. 18.00 €. 17.10 (-5%)
Nel novembre 1915 Rabindranath Tagore pubblica a Calcutta Kavya Granthavali (II paniere di frutta), una raccolta di 86 liriche tratte da poemi in lingua bengali da lui scritti tra il 1886 e il 1915. Un medesimo tema è il filo conduttore della raccolta: la solitudine dell'uomo di fronte alla prodigalità di Dio, e la necessità di offrirsi a lui come un frutto maturo, pronto a esser colto e a donarsi. Il richiamo di questo Dio, "suonatore di flauto", si fa udire in tutto, nei petali dei fiori come nelle pene d'amore o nel desiderio di pace.
Il poeta si affida così totalmente a Dio, lo fa partecipe dei suoi sentimenti più segreti, si rimette alla sua volontà per i dolori più profondi, rivolgendosi spesso a lui con un "Tu", senza mai nominarlo, come si fa con l'amico diletto o con l'interlocutore più prezioso, o con l'amante più desiderato. Così la supplica, la preghiera, i ricordi diventano toccante poesia, trepida attesa di quando "tutti i dubbi svaniranno in silenzio", e Tagore, proprio come annuncia il componimento che apre la raccolta, può offrire tutto questo ai lettori come un paniere ricolmo di frutta matura e squisita.
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Scheda dell'autore: Rabindranath Tagore
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informazioni sull'Autore: Rabindranath Tagore
Rabindranath Tagore (1861-1941, è il nome anglicizzato di Rabíndranáth Thákhur è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo e filosofo indiano. Poeta, prosatore,drammaturgo e filosofo indiano nacque a Calcutta nel 1861 e morì a Santi Neketan, nel Bolpur, nel 1941. Mentre Gandhi, con la disobbedienza civile, organizzò il nazionalismo indiano sino a ricacciare in mare gli inglesi, Tagore si propose di conciliare e integrare Oriente ed Occidente. Il pensiero teologico che risiede alla base di tutta la produzione artistico-religiosa di Tagore viene espresso organicamente soprattutto nell'opera "Sadhana", dove raccoglie una scelta delle conferenze tenute nella sua scuola di Santiniketan. Si fonda su un panteismo mistico che ha le sue radici nelle "Upanisad", anche se è aperto ad altre tradizioni culturali. A partire dalla contemplazione della natura Tagore vede in ogni sua manifestazione la permanenza immutabile di Dio e quindi l'identità tra l'assoluto e il particolare, tra l'essenza di ogni uomo e quella dell'universo. L'invito a cercare il significato dell'esistenza nella riconciliazione con l'universale - e con l'essere supremo - percorre tutta la filosofia indiana; in questo contesto Tagore è stato uno dei maggiori maestri nel XX secolo.
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