DISPONIBILITÀ IMMEDIATA
|
Osho
Il gioco delle emozioni
Oscar Mondadori
Pag. 160 Formato: 12,5 x 18 cm. Anno: 2004 ISBN: 978-88-04.53354.2
€. 7.80 €. 7.41 (-5%)
"Una breve commedia, un semplice gioco e sei finito. La nostra cosiddetta vita è tanto effimera che non ci si dovrebbe attaccare. La sua unica funzione - la sola funzione che le si addica realmente - può solo essere questa: trovare l'immortale. Nascosto dietro ogni istante, dimora l'eterno. Ma puoi continuare a spostarti sulla superficie, senza mai scendere in profondità nella tua consapevolezza. Potresti muoverti sulla superficie per milioni di vite, simile alle onde dell'oceano. Solo uno spreco di un'immensa coscienza capace di aprire tutte le porte del tuo essere originale, della tua creatività, della tua bellezza, della tua gioia. Ogni istante diviene un istante vibrante di danza." Osho
L'opera: Voce o moto dell'anima, l'emozione è il filo conduttore della nostra vita, del nostro rapporto con l'altro. Un universo meraviglioso: una mente istintiva che governa la nostra sopravvivenza e che danno i connotati, i colori e le sfumature del mondo in cui poi abitiamo. Di fronte a situazioni impreviste, al mutamento perenne della vita, ma soprattutto alle nostre priorità, l'emozione ha un valore essenziale che condiziona e determina: sentinelle della nostra sopravvivenza, paura, rabbia e gelosia governano il nostro equilibrio con una saggezza che va al di là di qualsiasi logica o ragione; arrivando a distruggere, pur di salvarci! Noi tutti conosciamo la forza delle nostre emozioni, tutti sappiamo in che modo governino la nostra vita, al di là di noi e da sempre il dilemma resta sulle due uniche scelte che ai nostri occhi riteniamo possibili: esprimerle, danneggiando facilmente l'altro (l'oggetto scatenante) o reprimerle, danneggiando inesorabilmente se stessi (il soggetto scatenante)! In entrambi i casi se ne esce distrutti, nessuno risulta mai vincitore e con il tempo diventa sempre più difficile ricostruire un equilibrio, cadendo in stati di disperazione sempre più tetri e bui. Osho suggerisce una terza alternativa: invita a comprendere le radici delle nostre emozioni. E a sviluppare una particolare abilità, un vero e proprio gioco di prestigio: l'arte di osservarle, imparando a coglierle quando prendono forma fino a diventare travolgenti, senza lasciare che ci sovrastino. E' possibile, dice Osho, arrivare ad avere la stessa forza di presenza attenta e consapevole, in grado di bilanciare la più traumatica delle provocazioni. In questo libro, questa intuizione viene condivisa con semplici esercizi in grado di creare le basi per arrivare allo stesso grado di consapevolezza: infatti, una semplice comprensione della mente in questo caso non servirebbe... alla prima provocazione, verrebbe letteralmente disintegrata dalla reazione emotiva, in quanto essa resterebbe comunque al di là del nostro controllo. Le tecniche che Osho propone sono frutto di un lavoro trentennale con le persone più diverse, di ogni razza e tradizione; si dimostrano quindi efficaci al di là di qualsiasi appartenenza sociale o culturale, e sono in grado di portare alla scoperta del proprio silenzio interiore. Uno spazio di quiete nel quale esiste la nostra vera essenza; scoprendolo, la nostra rotta esistenziale cambia, il mondo assume sfumature nuove, diventando il palcoscenico sul quale esprimere quella potenzialità, libera da moti distruttivi. Il nostro equilibrio, di conseguenza, cambia: nulla viene più visto come un'aggressione, il mutamento stesso è colto come una perenne opportunità di presenza consapevole.
Dall'Introduzione: Il titolo di questo libro potrebbe dare al lettore l'idea di trovarsi in mano un altro "manuale fai-da-te". Non è così: la lettura di queste pagine aprirà a una dimensione diversa, in cui tutti gli interrogativi relativi al "come fare per" si dissolvono in una percezione diretta della propria realtà più intima e nascosta. Infatti, Osho spiega: "Noi tendiamo a ridurre tutto al come fare qualcosa. Nel mondo intero esiste un orientamento automatico in questo senso, e tutti, in particolare la mente dell'uomo moderno, operano così: come fare questo, come fare quello, come diventare ricco, come avere successo, come influenzare le persone e farsele amiche, come meditare, addirittura come fare l'amore. Non è lontano il giorno in cui uno stupido qualsiasi chiederà come si fa a respirare! No, non si tratta affatto di "come" fare qualcosa: non si deve ridurre la vita a una tecnica. Una vita ridotta a tecnica perde totalmente il sapore della gioia". In queste pagine troverai intuizioni che schiudono la tua comprensione intuitiva di te stesso e del tuo mondo interiore. Alcune delle idee che ti troverai davanti potrebbero disturbarti, potrebbero essere in contrasto con tutto ciò che pensi di sapere già. Altre potrebbero sconvolgerti, facendoti vedere inesorabilmente una verità che senti di avere sempre saputo, ma che non sei mai riuscito a tradurre in parole e in comprensione consapevole. In ogni caso, adesso rilassati prenditi tutto il tempo per lasciare sedimentare ciò che accade e osserva. Torna a leggere e a rileggere ciò che ti colpisce: ben presto scoprirai che tra le righe affiorano nuovi livelli di comprensione, man mano che ti avvicini sempre di più alla verità del tuo essere.
No, questo non è affatto un "manuale": è piuttosto una lampada che puoi utilizzare per illuminare gli angoli più nascosti della tua individualità, che resta unica e irripetibile. E questo non è un libro da divorare: lo si deve centellinare, lasciando che scorra lentamente; soprattutto quando alcune affermazioni tornano a ripetersi. Non c'è fretta, la fine è simile al principio: occorre lasciar decantare in se stessi queste parole, lasciare che cantino la loro canzone di risveglio. Solo così potrà affiorare una comprensione. Per aiutare a uscire dalla dimensione "concettuale", molte parti sono presentate in forma poetica: un ritmo di esposizione diverso, infatti, può aiutare la lettura senza che la mente ripeta in modo meccanico la sua abitudine a ragionare, assorbire informazioni, incasellando quelle utili nel momento ed eliminando il resto, forse non leggendolo affatto! Ecco perché, in certi punti, si è voluto ritornare su alcuni passaggi importanti per sottolineare alcuni meccanismi di fondo che ci condizionano e ci determinano. Buona lettura!
Altri libri di Osho
Altri libri dell'autore: Osho
Altri libri dell'editore: Oscar Mondadori
Scheda dell'autore: Osho
|
informazioni sull'Autore: Osho
Osho nasce a Kuchwada, In India Centrale, l'11 dicembre 1931. Fin dalla più tenera età, si pone di fronte alla vita come spirito libero. Insofferente alle regole e alle norme imposte, rifiuta la fede della famiglia, di religione giainista, e sfida sempre e comunque il potere costituito e chi lo rappresenta. La sua ricerca della verità raggiunge il suo culmine all'età di ventun anni, il 21 marzo 1953. Quel giorno, Osho vive nel proprio essere la più alta vetta di consapevolezza sperimentabile dall'uomo:l'illuminazione. Descritta in oriente come "l'istante in cui la goccia si fonde nell'oceano, e l'oceano si riversa nella goccia", per noi occidentale è molto arduo avvicinarsi a comprendere questo fenomeno. Osho stesso ne parla come di un'esperienza "orgasmica", assolutamente inaccessibile, per sua stessa natura, alla mente razionale. La goccia che si versa nell'oceano, e si fonde con esso, diventando l'oceano. Osho, spinto a voler invitare gli altri esseri umani a quella esperienza di trasformazione, inizia a viaggiare per tutta l'India. Alla fine degli anni Cinquanta arriva a tenere conferenze a platee anche di centomila persone. Termina comunque gli studi nel 1956, laureandosi in filosofia, e prosegue la carriera universitaria come professore al "Sanskrit College" di Rajpur prima, e quindi come rettore della cattedra di filosofia presso l'università di Jabalpur. Agli inizi degli anni Sessanta intraprende un lavoro diverso: aiutare altri esseri umani a vivere la stessa esperienza da lui vissuta. E tenta di fare ciò che non può essere fatto, di condividere ciò che non può essere condiviso, di insegnare ciò che non potrà mai , per sua stessa natura, essere insegnato. Dalle folle che ascoltano le sue conferenze emergono i primi discepoli che, paradossalmente, si uniscono a lui proprio sulla base di questa certezza, cioè che l'illuminazione non può essere comunicata. Il bisogno e l'impegno di questi individui va al di là del semplice ascoltare parole di saggezza e ben oltre le futili controversie che queste possono scatenare; essi vogliono intraprendere una ricerca reale, che li porti a conoscere veramente, senza intermediari. Per rispondere a questa esigenza, nel 1964 Osho inizia a organizzare Campi di Meditazione durante i quali utilizza delle tecniche in grado di aiutare a cogliere quel "silenzio" in cui la nostra vera natura si manifesta. Consapevole della diversa struttura mentale e psicofisica dell'uomo moderno, Osho ha ideato, negli anni, tecniche di meditazione conformi al tipo di "sonno psicologico" in cui oggi si vive, facendo anche buon uso delle intuizioni della psicoterapia. Nel 1966 egli abbandona la carriera universitaria e alla fine degli anni Sessanta si stabilisce a Bombay, dando vita a un Ashram, o "comunità spirituale", che viene trasferito a Puna (India) il 21 marzo 1974, in occasione del ventunesimo anniversario della sua illuminazione. Riconosciuto da quanti vivono intorno a lui come "Maestro di Realtà", dopo un'intensissima esperienza americana, conclusasi tragicamente con il suo arresto e un avvelenamento, scoperto con analisi mediche solo nel 1987, Osho torna proprio in quell'anno all'Ashram di Puna. Qui crea un "laboratorio di crescita", il cui impatto ancor oggi richiama da ogni parte del mondo ricercatori del vero, consapevoli di trovare in questo habitat immerso nella meditazione quello stimolo essenziale per scuotere l'equilibrio interiore e spostare il centro dell'autoidentificazione dell'essere: dal senso di separatezza che generalmente ci contraddistingue, a un senso di profonda appartenenza alla vita. Osho ha spiegato che il suo nome deriva dal termine "osheanic" coniato dal filosofo inglese William James, e da lui usato per indicare l'esperienza del "dissolversi nell'oceano dell'esistenza". "Ma osheanic descrive solo l'esperienza" egli ha chiarito. "Come definire colui che fa quell'esperienza della vita ? Per definirlo usiamo il termine Osho." "O" significa profondo rispetto, amore e riconoscenza, come pure indica sincronicità e armonia. "Sho" significa espansione multidimensionale della consapevolezza, e il riversarsi dell'esistenza da ogni direzione. Un suono, dunque, con forti eco nella nostra coscienza, più che una figura storica...così Osho ha voluto essere ricordato da quanti traggono ispirazione e alimento dalla sua visione, espressa nelle decine di migliaia di discorsi tenuti nel corso degli anni e pubblicati in centinaia di volumi. L'epigrafe che lui stesso ha dettato per il suo samadhi così recita: "Osho. Mai nato, mai morto, ha solo visitato questo pianeta Terra dall'11 dicembre 1931 al 19 gennaio 1990". A Puna, in India, la comunità sorta ispirandosi alla sua visione di un Uomo Nuovo è ancora fiorente; in essa ha sede una "Multiuniversità" che offre corsi e programmi di crescita interiore (www.osho.com). Ma sopratutto, qui è possibile immergersi in un contesto di salute globale che rende chiaro il senso di un nuovo stile di vita fondato sull'armonia, la pace e la quiete interiore. A migliaia tutti gli anni persone provenienti da ogni parte del mondo, trascorrono in questa dimensione periodi più o meno lunghi, riconoscendo l'importanza di un'intima connessione col proprio essere per cogliere e accettare quel nulla e quel vuoto che sono il vero significato dell'esistenza.
Le ultime novità di questa categoria
|