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Poggio A. - Berrini M.
Green Life
Guida alla vita nelle città di domani
Edizioni Ambiente
Pag. 160 Formato: 13 x 18,5 cm. Anno: 2010 ISBN: 978-88-96238-53-0
€. 12.00 €. 11.40 (-5%)
Nel 2007 una notizia all'apparenza scontata, assume col passare del tempo sempre più importanza: la popolazione che abita nelle città ha superato per la prima volta nella storia quella che vive nelle aree rurali, e si prevede che questa percentuale possa salire al 70% entro il 2050. Inoltre, le città consumano più del 70% di tutta l’energia e producono il 69% delle emissioni di CO2. Queste cifre lanciano un messaggio chiaro: la partita della sostenibilità può essere vinta solo partendo dai contesti urbani, da sempre luoghi dell’innovazione e della creatività, ma oggi anche giganteschi consumatori di energia e produttori di rifiuti e inquinanti. Eppure, come ci dimostrano gli autori di questa utile guida, le alternative ci sono.
Abitazioni che generano più energia di quanta ne consumano, facendo risparmiare un sacco di soldi ai proprietari; sistemi di trasporto integrati con cui evadere dalle prigioni a quattro ruote che guidiamo tutti i giorni; nuovi modi di vivere e rapportarci con i nostri vicini, per smettere di stupirci se qualcuno ci ringrazia e ci saluta... Molte città in Europa e nel resto del mondo lo hanno già fatto, e chi le abita è più felice e meno spaventato dal futuro.
E noi, che cosa stiamo aspettando?
Intervista di Marco Moro ad Andrea Poggio, autore del libro:
La pubblicità lava più verde e il greenwashing è una pratica con cui dovremo confrontarci, da utenti clienti e cittadini, sempre più di frequente. Accostare il “claim” più di moda all’idea della vita in città, ad esempio, può legittimamente suonare come un’operazione molto disinvolta di disinformazione. Si potrà mai definire green la vita nei centri urbani? C’è qualcosa di verde nella vita in città? E com’è che tutte le operazioni immobiliari, specie le più impattanti, sentono la necessità di esibire credenziali verdi (naturalmente, non meritandole)? L’idea di una green life urbana è realtà o slogan da immobiliare e da amministrazione locale con la coscienza sporca?
Rispetto a ciò che accade in Italia, Milano è un punto di osservazione come sempre interessante, anche su questi temi. Il 5 febbraio alla Triennale, aprirà al pubblico la mostra “Green Life. Costruire Città sostenibili”: realizzata sotto la direzione scientifica dell’Istituto Ambiente Italia e di Legambiente, la mostra propone una rassegna delle realizzazioni più avanzate in termini di sostenibilità urbana, dagli ecoquartieri ai singoli edifici e complessi architettonici. Sarà un’occasione importante per rendersi conto dei risultati concreti raggiunti soprattutto in Europa e naturalmente, guardando all’Italia, della distanza che separa il marketing dalla realtà.
Il titolo della mostra sembra quasi voler essere una provocazione, in una città che è il cuore di una delle regioni più congestionate e inquinate d’Europa. E Milano è anche la città dell’Expo 2015, quello dedicato alla sostenibilità, il che sa tanto di presa in giro e offre ottimi motivi per pensare al più bieco greenwashing. Andrea Poggio e Maria Berrini(che è anche curatrice della mostra) sono gli autori del primo “Tascabile dell’ambiente” per il 2010: Green Life. Guida alla vita nelle città di domani. Il libro riprende i temi oggetto della mostra, ma invece che sulle architetture si focalizza sulla vita che esse ospitano e sul “come si fa” ad arrivare ai risultati concreti che si potranno ammirare alla Triennale, ne parliamo con Andrea Poggio.
Nei tuoi ultimi due libri (Vivi con stile e Viaggiare leggeri, entrambi usciti per Terre di Mezzo) hai messo a fuoco molti elementi che possono comporre uno stile di vita ispirato a una diversa cultura del consumare, dell’abitare, del muoversi nello spazio. Green Life colloca tutto ciò nei contesti urbani. La costruzione di un diverso modo di vivere sta partendo quindi dalle città?
Sì, è dalle città che stanno nascendo in tutto il mondo le più innovative soluzioni di sostenibilità sociale e ambientale, sono le città del mondo ad adottare i programmi più radicali di riduzione delle emissioni causa dei cambiamenti climatici. Può sembrare strano forse che siano esponenti di Legambiente a sostenere una tale affermazione, non corrisponde forse al cliché ambientalista tradizionale. Ma nel volume sosteniamo che i nuovi e plurali stili di vita che potremo liberamente adottare nel futuro necessitano di nuove infrastrutture, che le città ci possono dare: come ad esempio riciclo dei rifiuti, trasporto pubblico e piste ciclabili, servizi e welfare di prossimità. D'altra parte non c'è alternativa, visto che la popolazione urbana ha superato nel mondo quella rurale.
Buckminster Fuller sosteneva che cambiare l’ambiente avrebbe consentito di cambiare gli individui. Ma negli ecoquartieri realizzati in diverse parti d’Europa si possono davvero scorgere i segni di un diverso modo di vivere?
A dire il vero sono il segno più evidente di un modo diverso di vivere. Ci sono poche auto in giro perché sono insieme il frutto e l'origine di un cambiamento radicale degli stili di mobilità, visto che vi si vive senza auto e con pochi mezzi di trasporto proprietari. Le case ci sembrano diverse, con vetrate e pannelli solari, talvolta il verde che rompe spazi pubblici e invade tetti e pareti, canali e verde in strada per garantire la permeabilità dei terreni all'acqua piovana. Nelle abitazioni prendono piede i servizi condominiali, climatizzazione, giochi per i bambini, locali comuni, lavanderia, hobby e l'elettronica e la rete svolgono le funzioni una volta affidate alle portinerie.
Se dovessi individuare un tratto distintivo fondamentale sia di questi nuovi (tentativi) di stili di vita sia delle azioni con cui le amministrazioni ne possono favorire il diffondersi quali sarebbero?
Tante e fondamentali: disegno dello spazio urbano e riduzione del consumo di suolo (nel libro un capitolo è dedicato alla “ecodensità”), i trasporti pubblici e privilegio della mobilità “dolce”, efficienza energetica e autonomia energetica, gestione delle risorse, rifiuti e controllo del ciclo delle acque...
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