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Irenaus Eibl-Eibesfeldt
Etologia della Guerra
Bollati Boringhieri
Pag. 323 Formato: 14,5 x 22 cm. Anno: 1999 ISBN: 978-88-339-1109-0
€. 25.82 €. 24.53 (-5%)
I conflitti armati che hanno funestato il secolo che volge al termine, e non sembrano destinati a cessare, sono la prova di quanto sia illusoria l'idea del "pacifismo lacrimoso" di cui parla Aldous Huxley: l'idea cioè che basti mostrare agli uomini le crudeltà della guerra perchè essi finalmente vi rinuncino. E' urgente invece, secondo Eibl-Eibesfeldt , elaborare una nuova cultura della pace che, spazzando via ogni pregiudizo antropocentrico, riconosca la realtà istintuale che condiziona i nostri comportamenti. Le ricerche condotte per anni dal nostro autore hanno contribuito a demistificare i luoghi comuni del buon selvaggio e di società animali idilliache: l'aggressività è diffusa ovunque, ma è sciocco colpevolizzare una funzione naturale per il semplice fatto che l'abbiamo in comune con la bestia. Proprio dal regno animale viene invece la prova che la natura ha imboccato la strada della risoluzione non violenta dei conflitti. Fra i vertebrati le lotte per il rango e per il territorio raramente portano all'uccisione di un individuo della stessa specie perchè il coflitto assume forme ritualizzate, ove rimane solo una traccia della originaria distruttività. La via alla pacificazione resta aperta, perchè segnali di acquietamento bloccano la spirale pericolosa della violenza. Così nell'animale e così anche nell'uomo; non però nel conflitto fra gruppi, dove per una sorta di malaugurata mutazione culturale (la "pseudospeciazione") i freni inibitori perdono ogni efficacia.
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Scheda dell'autore: Irenaus Eibl-Eibesfeldt
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informazioni sull'Autore: Irenaus Eibl-Eibesfeldt
Irenäus Eibl-Eibesfeldt (1928), etologo austriaco, ha studiato alla facoltà di Scienze Biologiche dell'Università di Vienna specializzandosi in zoologia e botanica e dal 1946. Nel 1949 è divenuto ricercatore associato presso l'Institut für Verhaltensforschung di Altenberg, vicino a Vienna, alle dipendenze di Konrad Lorenz, del quale è stato il seguace più rappresentativo. È sto inoltre direttore del gruppo di lavoro per l'etologia umana dell'Istituto Max Planck. A lui si deve un'efficace opera di articolazione teorica e di dettaglio delle dottrine di Konrad Lorenz, culminata in un trattato di etologia. Il suo contributo più originale è tuttavia l'applicazione all'uomo delle teorie e dei metodi etologici, volti allo studio dei modelli innati di comportamento istintivo comuni a tutta la specie umana. Queste ricerche gli furono ispirate dai viaggi nei Caraibi e alle Isole Galápagos che intraprese nel 1953 e nel 1957 con Hans Hass nei suoi viaggi. Durante successive escursioni in Africa, Sudamerica e Asia orientale condusse ricerche sulla mimica delle diverse etnie, così come sui caratteri universali della mimica. Dalle sue osservazioni nacque l'etologia umana
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