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Roggero G.
Anima dell'Uomo vol. 5 : Il Presente
Vie e mete della cultura dell'anima dall'antichità ai giorni nostri
Estrella de Oriente
Pag. 368 Formato: 15 × 21 cm. Anno: 2012 ISBN: 978-88-87037-22-7
€. 25.00 €. 23.75 (-5%)
Prefazione 1. L'inizialità della fine. Piccola propedeutica allo spirito dell'Apocalisse 2. Echi dell'Apocalisse nella poesia anglo-americana del Novecento 3. La civiltà dei mass-media come anticultura dell'anima 4. Nel cuore dell'esercizio 5. Il Padre nostro: la grande scuola della cultura dell'anima 6. Il risveglio della Chiesa nelle anime 7. Il ciclo dell'anno nel ciclo dell'Apocalisse. Sezione iconografica * * * * *
L’esito delle aspirazioni riformatrici del rosicrucianesimo agli inizi del Seicento ci invita a una considerazione sul dinamismo della vita spirituale proprio dell’età moderna. Se nella catastrofe che ha colpito la Germania si esprime l’istinto umanamente non del tutto consapevole, e manovrato perciò da retroscena invisibili dell’esistenza, di un’avversione allo spirituale quale tratto caratteristico di una corrente non secondaria della storia moderna, sotto l’aspetto dell’economia interna al divenire dello spirito, la cesura nello sviluppo del movimento rosicruciano prodottasi in quel frangente assume un significato diverso.
Essa dimostra, alla luce di un caso esemplare, come nell’epoca moderna la vita spirituale non possa basarsi sui supporti di una tradizione esteriore: non sui riti, ormai privi di quell’azione immediata sull’anima che potevano esercitare un tempo, quando tra la loro componente interiore e la vita dell’anima stessa non s’interponeva l’attività discriminante, bisognosa d’una propria integrazione, della coscienza razionale; non sul vincolo associativo incapace per la stessa ragione di unire le forze morali del singolo al principio trascendente dell’istituzione sociale cui egli si lega; non sulla dottrina, la cui forma discorsiva richiede nel pensiero che la elabora il ricostituirsi del nesso originale con le sorgenti intuitive, dalla comunione con le quali essa ne esce a sua volta rinnovata.
La tradizione invero permane, ma come continuità interiore alle intenzioni di una corrente spirituale cui il discepolo ha votato la propria fedeltà. Intenzioni che, accendendosi di nuovo amore nell’individualità che le fa proprie, divengono impulsi, ovvero atti di un divenire spirituale nascente. Dal quale originano sì forme esteriori, perpetuate e superate però al tempo stesso da ogni atto di coscienza che, ritraendole al loro principio, infonda loro la virtù di un nuovo inizio. In tal senso si può parlare di “impulsi di cultura dell’anima”, come della modalità caratteristica con cui si trasmettono nell’età moderna gli orientamenti volti a ricongiungere, per via individuale, la vita del singolo alla vita della nuova creazione che palpita in seno all’universo.
Sarà sempre un equivoco, perciò, intendere il rosicrucianesimo come un corpo di dottrine più o meno segrete, che qualcuno possa a proprio arbitrio celare o rivelare al mondo. Esso è invece un’esperienza interiore derivante da una chiamata e dal sacrificio delle forze dell’anima con cui il destinatario vi corrisponde". (Volume 4, pagg. 55-56)
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