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John Ronald Reuel Tolkien
Albero e Foglia
Bompiani
Pag. 240 Formato: 14 x 22 cm. Anno: 2000 ISBN: 978-88-452-9044-2
€. 16.00 €. 15.20 (-5%)
"Sognare non è sempre vanità, non sempre invano vorremmo aver ragione di un dolore vero, che non si vuol desiderare pel suo peso; son senza grazia e resistenza resa; e l'esistere del Male è certa offesa." Si presentano qui alcune fiabe di J.R.R. Tolkien, precedute da un saggio sulla fiaba. Accostare la saggistica e la narrativa di Tolkien non vuol dire giustapporre due settori della sua attività, ma offrire due profili diversi dello stesso scrittore. Lo scrittore ha un rapporto con il linguaggio dal quale esula ogni violenza, un rapporto che non consente nessuna artificiosa separazione tra contenuti e stile, ispirazione e applicazione, conscio e inconscio. Perciò la continuità fra il saggista e il narratore è assoluta, in Tolkien, come quella fra il saggista e il poeta in Eliot e in Auden. Sia nella critica che nel racconto di Tolkien si nota la stessa grande e tipica qualità: la serietà del mistico e del metafisico è sempre mediata dall'umorismo, come è sempre filtrata dall'erudizione. Conoscitore massimo della letteratura anglosassone. Alla quale introdusse generazioni di studenti oxoniani, Tolkien ha scritto con Il Signore degli Anelli, un'epopea secondo le regole del genere cavalleresco, "diventando", commenta Elémire Zolla, "il servitore appassionato delle forze stesse che aveva sentito pulsare nei versi di uomini morti da più di un millennio". Tutto ciò si ripresenta nell'ultimo racconto di questo libro: 'Il ritorno di Beorhtnoth, figlio di Beorhthlem'.
"A chi sostiene che la sua opera è un'evasione dalla realtà," scrive ancora lo Zolla, "Tolkien replica, nel saggio Sulla fiaba, che, certo, una fiaba è un'evasione dal carcere e aggiunge: chi getta come un'accusa questa che dovrebbe essere una lode commette un errore forse insincero, accomunando la santa fuga del prigioniero con la diserzione del guerriero, dando per scontato che tutti dovrebbero militare a favore della propria degradazione a fenomeni sociali. Non si possono ignorare le realtà presenti, impellenti, inesorabili!, dicono ancora i custodi della degradazione. Realtà transitorie, corregge Tolkien. Le fiabe parlano di cose permanenti: non di lampadine elettriche, ma di fulmini. Autore o amatore di fiabe è colui che non si fa servo delle cose presenti. Esiste una fiaba suprema, che non è una sottocreazione, come altre, ma il compimento della Creazione, il cui rifiuto conduce alla furia o alla tristezza: la vicenda evangelica, in cui storia e leggenda si fondono."
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Scheda dell'autore: John Ronald Reuel Tolkien
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informazioni sull'Autore: John Ronald Reuel Tolkien
John Ronald Reuel Tolkien (1892-1973), massimo studioso di letteratura medievale inglese, è l’autore della trilogia Il Signore degli Anelli, definito il libro del secolo XX. Tra le sue altre opere, tutte pubblicate in Italia da Bompiani a partire dal Duemila, ricordiamo: Il Silmarillion, Lo Hobbit annotato, Albero e Foglia, Le avventure di Tom Bombadil, Racconti ritrovati, Racconti perduti, Antologia di Tolkien, Mr. Bliss, Lo Hobbit a fumetti, Le lettere di Babbo Natale. Christopher Tolkien, nato il primo novembre 1924, è il terzo figlio di J.R.R. Tolkien. Nominato da Tolkien suo esecutore letterario, si è dedicato, dalla morte del padre, nel 1973, all’editing e alla pubblicazione dei suoi testi inediti, in particolare del Silmarillion e delle raccolte Racconti Incompiuti e The History of Middle-earth.
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