Matsuo Bashō, pseudonimo di Matsuo Munefusa (nato nel 1644 a Ueno, nella provincia di Iga, e morto nel 1964 a Ōsaka), è uno dei più apprezzati poeti di haiku, nonché un innovatore di questo genere di poesia. Interessato all'haiku sin dalla giovinezza, dovette mettere da parte la passione letteraria per entrare al servizio del proprio signore feudale. Abbandonata poi la società dei samurai, decise di dedicarsi completamente alla poesia, diventandone presto un maestro riconosciuto. Fu un grande viaggiatore, e nei dieci anni che durarono i suoi vagabondaggi scrisse le sue opere più importanti. Rivoluzionò la poetica dello haiku, superandone i limiti – la sterile dipendenza dalla forma e i contenuti superficiali legati soprattutto ad avvenimenti di cronaca mondana – che ne facevano poco più di un semplice passatempo letterario. Inaugurò un nuovo stile, detto shōfu, scrivendo di animali e di vecchi stagni, di mari tempestosi e dell'erba che ricopre gli antichi campi di battaglia, e dando espressione lirica a quello che era stato a lungo un puro gioco verbale.
L’artista italo-argentino Ernesto Morales nasce nel 1974 a Montevideo, in Uruguay, e inizia la sua carriera a Buenos Aires dove ha vissuto fino al 2006 per poi trasferirsi in Europa. Dopo un primo periodo a Parigi stabilisce il suo studio in Italia, inizialmente a Roma e dal 2011 a Torino. La sua carriera artistica lo ha condotto negli ultimi venti anni a realizzare mostre in musei e gallerie d’arte in molti Paesi, tra i quali Stati Uniti, Italia, Francia, Germania, Spagna, Ungheria, Cina, Singapore, Malesia, Thailandia, Argentina, Brasile, Messico e Uruguay. Ha partecipato a numerose fiere internazionali e tra il 2009 e il 2015 ha rappresentato istituzionalmente i governi di Italia, Argentina e Uruguay con una serie di importanti esposizioni personali realizzate in vari musei. Nel 2019 viene allestita a New York la sua retrospettiva “Mindscapes” presso il Consolato Generale della Repubblica Argentina.Negli ultimi anni sono stati pubblicati molti volumi monografici dedicati al suo lavoro tra i quali: Memoria dell’impermanenza (Cuneo - New York, 2019), Il Tempo della Distanza (Genova, 2010), The Invisible Bridges (Singapore, 2014), Traces of Memory (New York, 2015), Il giorno come la notte (Torino, 2015), Distance (Milano, 2016), Aurum (Milano, 2017), Mari migranti (Rapallo, 2012).Formazione: Durante il periodo formativo a Buenos Aires, nel 1999 ha ottenuto il titolo di Professore di Belle Arti e nel 2005 ha conseguito un Dottorato in Arti Visive presso l’Universidad de Bellas Artes. Dal 1999 al 2006 ha insegnato Pittura e Storia dell’Arte presso l’Universidad de Buenos Aires e ha rivestito l’incarico di direttore dell’Academia de Bellas Artes de Buenos Aires.La ricerca artistica di Ernesto Morales si contraddistingue per un forte impegno teso a indagare tematiche legate all’impermanenza, alla memoria e alla distanza attraverso l’elaborazione pittorica sia di elementi tratti dalla natura colti nella loro dimensione simbolica, che di onirici paesaggi urbani avvolti dal silenzio di atmosfere metafisiche.