Maryla Falk
Il Mito Psicologico nell’India antica
Adelphi
pag. 526 - formato: 16 x 24 cm. - anno: 1986 - ISBN. 978-88-459-0218-5
€. 35.00
€. 33.25 (-5%)
Quest’opera è una delle più importanti che si possano leggere per avvicinarsi al segreto dell’India arcaica – l’India del Rgveda, dei Brahmana, delle Upanisad. In questi testi per la prima volta sentiamo la voce di un pensiero metafisico, cifrata in simboli, allusioni, prescrizioni rituali. Ma qual è la differenza fra questa voce e, per esempio, quella dei primi pensatori greci? È una differenza sottile ed essenziale, fondamento di ogni ulteriore divaricarsi fra Oriente e Occidente. Per i veggenti vedici, innanzitutto, l’atto del conoscere aveva una stupefacente concretezza. Il loro pensiero, prima ancora di parlare del mondo, parla del pensiero stesso, che è più vasto del mondo e lo ingloba. È la mente che qui comincia a parlare della mente, ma «opera con entità mitiche in luogo di concetti»: da qui l’immane profusione di immagini, che rimangono impenetrabili a chi non ne conosca la cifra: a chi, per esempio, non sappia che le «acque» dell’oceano luminoso, fluenti al di sopra della volta celeste, sono le stesse che ondeggiano nell’«oceano del cuore», le acque del kama, del «desiderio», le acque ardenti della psiche. (...)