Meraviglioso, singolare, enigmatico, il tarantismo ha attirato per secoli l’attenzione degli intellettuali di tutta Europa. Tale fenomeno era ascritto alla tarantola, un ragno che, mordendo le sue vittime nel periodo estivo, sarebbe stato in grado di generare in esse una serie di effetti vari, orribili e stupefacenti. Solo la musica e la danza avrebbero potuto curare le atroci sofferenze dei tarantati, che si sarebbero comunque potute ripresentare ciclicamente ogni estate. Credenza diffusa era che la musica avrebbe spinto al ballo non solo i tarantati, ma persino le stesse tarantole. I saggi che compongono il presente volume offrono al lettore la chiave di accesso a sette interpretazioni del tarantismo avanzate nel Seicento, un secolo durante il quale medici, letterati, sperimentatori e maghi naturali si interrogarono per ricercare una plausibile spiegazione razionale a quella che si riteneva essere una curiosa forma di avvelenamento: un fenomeno misterioso capace di rivelare, agli accorti indagatori della natura, le leggi più segrete del mondo.