Padre Freeman ci dà la ricetta essenziale della meditazione cristiana: silenzio, quiete, semplicità, regolarità e disciplina del mantra e che forse sorprenderà i lettori, perlopiù convinti che quest'ultima non appartenga al cristianesimo. Ci spiega come questa meditazione sia effettivamente preghiera, in cui non si richiede nulla ma si riceve tutto, in cui la meta massima di un cristiano, la comunione con Dio nello Spirito del Cristo, diventa realtà. Questa meditazione ha dunque un immenso potere trasformativo e misuriamo il nostro avanzamento su questa via, che è la Via, da come la trasformazione investe il modo in cui vediamo le cose, le nostre relazioni, il nostro ruolo nel mondo, le nostre responsabilità, le nostre paure (prima fra tutte quella della morte)...