Flavio Claudio Giuliano fu un personaggio straordinario la cui figura è stata oggetto per secoli, da parte del Cristianesimo, di una inaudita damnatio memoriae. Considerato a torto dai Cristiani un feroce persecutore e bollato con l’epiteto di “apostata”, egli tentò in realtà, agendo sempre secondo giustizia, di risollevare le sorti di un Impero ormai in declino con coraggiose riforme politiche, economiche, amministrative e militari e di ripristinare l’antico spirito di tolleranza e di civile convivenza religiosa che fino al tempo di Costantino aveva caratterizzato l’Impero Romano, divenendone uno dei maggiori punti di forza. I Cristiani, una volta preso stabilmente il potere a Roma, è fatto noto che da perseguitati si erano trasformati rapidamente in persecutori, dedicandosi ad una spietata e sistematica azione repressivo-persecutoria nei confronti non solo delle loro molteplici eresie interne, ma anche di tutti i culti e di tutte le plurimillenarie religioni dei gentili, trasformando in pochi decenni quello che era un Impero fondato sulla piena tolleranza in una teocrazia nelle mani di un manipolo di Vescovi fanatici e corrotti.