Risulta difficile comprendere i nuovi vini che escono oggi dalle cantine con i vecchi strumenti della degustazione; questo libro vuole suggerire un metodo diverso per incontrare e accogliere il valore della differenza che la viticoltura contemporanea ha saputo esaltare. In effetti, grazie a una viticoltura sempre più sensibile al rispetto del luogo di origine, il canone espressivo dei vini italiani è stato protagonista di un radicale cambiamento. Il gusto si è lasciato alle spalle la rigidità formale imposta da un’eccessiva estetica enologica così diffusa nel recente passato, per restituire al vino elementi originali e densi di carattere che alla qualità formale intrecciano valori storici e geografici. Questi tratti inediti coincidono con la vera identità dei territori enologici di riferimento; il loro sapore si è perentoriamente affermato tra gli appassionati creando una netta divisione con l’enologia del passato.