Tra tutti i sistemi politico-economici, il liberalismo è quello che più volte nella sua storia ha subito sconfitte epocali e rinascite inaspettate. Già «orfana» dell’Ottocento, secolo del trionfo della cultura e delle abolizioni di antichi privilegi, con l’affermarsi dei totalitarismi e di ambiziosi progetti di ingegneria sociale, l’idea di una rigida limitazione dei compiti e degli strumenti della politica apparve del tutto anacronistica, così come l’ambizione di fondare la pace fra nazioni attraverso il libero scambio di merci e persone. In questo contesto l’economista austriaco Friedrich von Hayek (1899-1992) fu tra i primi a comprendere la necessità di rifondare una teoria politica in cui non solo il mercato, ma anche il diritto e il suo linguaggio fossero considerati istituzioni in continua evoluzione, regolate dall’incontro fra domanda e offerta e non da governi o intellettuali.