Dall’esordio, nel 1951, alla morte, nel 2012, Adrienne Rich ha saputo analizzare e raccontare il cambiamento privato e storico con autorevolezza e lucidità esemplari, evitando derive ciniche o nichilistiche. La sua incrollabile fiducia nella poesia come rivoluzione e come fonte di energia rinnovatrice le ha consentito di individuare sempre le sorgenti di luce, anche osservando le tenebre, e di trovare il coraggio anche in mezzo alle rovine. Il campo di indagine della poesia della Rich è “un teatro di voci piuttosto che il limitato Io” alla ricerca della “loro recuperata bellezza”. La sua volontà di ascolto e di dialogo, l’attenzione verso quella che lei chiama “poetica della relazione”, citando Édouard Glissant, è una lezione imprescindibile per tutti, oggi e per sempre.