Lo sciamanismo è ancora osservabile come fenomeno integro e vitale in Nepal. Nel corso degli ultimi dieci anni, un gruppo di ricercatori, sotto la direzione di Romano Mastromattei, ha studiato vari aspetti dello sciamanismo dell'area himalayana centro-orientale, dedicando particolare attenzione alla componente estatica dei rituali e della stessa ideologia sciamanica nel suo complesso. I fenomeni sciamanici sono stati oggetto d'indagine presso varie popolazioni, profondamente diverse per cultura, storia e situazione economica e sociale. Il primo saggio descrive ed interpreta il motivo del tremore sciamanico, sintomo di una vocazione che non può essere elusa e premessa dell'acquisizione di poteri magici. Il secondo affronta il tema dei rapporti storici tra lo sciamanismo e la religione di Bon. Il terzo è una ricerca sulla cultura dei gruppi etnici del Nepal che sono stati strappati con violenza alle loro forme di vita e di produzione artigianali, salvo l'attaccamento alla religione ancestrale che ha una struttura sciamanica fortemente arcaica. Il quarto è uno studio sullo sciamanesimo dei Na-khi dello Yunnan (Cina), perseguitato e quasi completamente distrutto dal governo cinese.