"In questo lavoro, la mia intenzione è quella di parlare di uno dei più grandi misteri del popolo delle Piramidi, celati all’occhio del superficiale, ma aperti a chiunque voglia vedere: i geroglifici. Si tratta di un sistema di scrittura, vecchio cinquemila anni, pervenuto sino a noi sulle pareti di tombe, sarcofagi, muri, tetti e papiri di vario genere. Se pensiamo che la scoperta di Champollion, che è riuscito a decifrarne il significato per operare una mera traduzione, come del resto si fa con tutte le lingue, sia tutto ciò che c’è da sapere, ebbene forse ci troviamo solo a metà strada: gli Egizi erano un popolo che credeva che ogni cosa esistente fosse frutto di qualcosa di superiore, o per meglio dire, frutto dell’emanazione divina. Di riflesso, tutto ciò che veniva creato sul piano materiale doveva essere fatto in armonia con il piano astrale, per via di un’interconnessione presente tra i mondi superiori e inferiori. Sto parlando di un vero e proprio allineamento tra il cielo e la terra, senza il quale l’Egitto non sarebbe mai esistito, poiché le sue fondamenta sarebbero crollate." Sopedet
