Pag. 200 Formato: 14 x 22 cm. Anno: 2000 ISBN: 978-88-07-17044-7
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Dove il sacro si offre anche alla dissacrazione, l'autore si domanda cosa sia rimasto di autenticamente religioso in un'epoca come la nostra che più di altre registra un boom di spiritualità. Al di là delle fulgide apparenze, il Dio plurinvocato in molte lingue, in molti riti e nelle forme più svariate della religiosità, sembra essersi infatti definitivamente congedato dal mondo per lasciare null'altro che un desiderio infinito di protezione, conforto, rassicurazione: è solo il resto esangue della storia e della tradizione del cristianesimo, troppo arretrato per governare un tempo scandito dall'incalzante succedersi delle scoperte tecnico-scientifiche. Chiedendo alla tecnica di non fare ciò che può, l'etica cristiana si dimostra patetica. Ma non è migliore la condizione in cui si trova l'etica laica in un mondo reso incerto dal fatto che, oggi, la capacità di fare dell'uomo è enormemente superiore alla sua capacità di prevedere e quindi di governare la storia. Qui nessun "Dio ci può salvare" perché la tecnica, che disabita il sacro, è nata proprio dalla corrosione del trono di Dio.
Umberto Galimberti è professore di Filosofia della Storia all'Università di Venezia e psicoanalista di formazione junghiana. Fissando il proprio sguardo filosofico sui confini tra ragione e follia, nei suoi studi ha indagato con metodo genealogico le nozioni di simbolo, corpo e anima, rendendo visibili le tracce del sacro che persistono nella nostra civiltà dominata dalla tecnica. È autore, tra gli altri, di Psiche e techne (Milano 1999); Orme del sacro (Milano 2000); I vizi capitali e i nuovi vizi (Milano 2003); Il gioco delle opinioni (Milano 2004). L'editore Feltrinelli ha recentemente iniziato la pubblicazione delle sue Opere. Continua...