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Luca Evangelisti
Mai Più Paura di Volare
Come vincere per sempre la fobia dell'aereo
Feltrinelli
Pag. 220 Formato: 12,5 x 19,5 cm. Anno: 2010 ISBN: 978-88-07-72205-9
€. 7.50 €. 7.12 (-5%)
Dalla Prefazione di Umberto Guidoni, astronauta.
Quasi sempre, quando vengo presentato come astronauta, le persone che ho appena conosciuto mi rivolgono un'occhiata incredula, come se cercassero di soppesare quanto l'individuo che hanno di fronte sia rispondente all'idea che gli esploratori dello spazio sono uomini abituati a sfidare l'ignoto e a correre rischi inimmaginabili. Accade abbastanza spesso che, dopo lo stupore iniziale, i miei interlocutori manifestino ammirazione e quasi subito, immancabilmente, mi confessino con un certo imbarazzo la loro paura di volare: "La ammiro per il suo coraggio, io sono terrorizzato solo all'idea di salire su un aereo, immagino cosa deve aver provato quando è stato lanciato nello spazio".
La paura è uno dei temi che ricorre più spesso anche nelle domande che mi rivolgono quando mi capita di raccontare le mie avventure spaziali nelle scuole o nelle università. Nell'immaginario collettivo, sembra dominare la concezione che il Manzoni aveva espresso con il suo Don Abbondio: "Il coraggio se uno non ce l'ha non se lo può dare". Proprio la mia esperienza di astronauta mi dimostra invece il contrario. La paura è una reazione naturale di fronte all'ignoto e, come tutte le risposte istintive, può essere educata e ricondotta a una funzione positiva: la consapevolezza del rischio. L’addestramento lungo e complesso cui sono sottoposti gli astronauti è la dimostrazione che si può imparare a controllare le proprie emozioni e, soprattutto, che i rischi riconosciuti e accettati non incutono più timore.
Il giorno del mio primo lancio, dopo avere provato centinaia di volte le procedure nei simulatori del Johnson Space Center, a Houston, la mia preoccupazione non era tanto per la mia incolumità e per quella degli altri membri dell'equipaggio quanto, piuttosto, che il lancio avvenisse in orario. Un eventuale rinvio di qualche giorno avrebbe ritardato il mio battesimo dello spazio e avrebbe, forse, impedito agli amici e ai parenti, venuti dall'Italia, di assistere all'evento. Eppure c'erano tutte le ragioni per essere preoccupati. Al momento del lancio, gli astronauti sono seduti su un serbatoio che contiene 2 milioni di litri di idrogeno e ossigeno liquidi, una miscela davvero esplosiva. Non è un caso che tutti gli esseri umani, a eccezione dei membri dell'equipaggio, assistono da una distanza di sicurezza di circa 6 km.
Il lancio e il rientro sono le fasi più pericolose di una missione spaziale. Quando si è nello spazio, a 400 km dalla superficie terrestre, non ci sono rischi immediati e non si ha nemmeno la sensazione di muoversi alla fantastica velocità di 28.000 km/h. Se non fosse per la Terra che scorre rapidamente sotto lo sguardo, non si avrebbe la sensazione di muoversi nell'immenso buio dello spazio. La vicinanza del nostro pianeta rende quasi magico il viaggio; come per incanto, si gira attorno al mondo in poco meno di novanta minuti e si assiste, nell'arco delle ventiquattro ore, a sedici albe e ad altrettanti tramonti.
Uno spettacolo così suggestivo è ora limitato a un esiguo numero di professionisti, astronauti addestrati a vivere in spazi angusti e in condizioni di vita molto particolari, dove l'assenza di peso costringe a reinventare il modo di spostarsi, di mangiare, di dormire.
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