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Abhinavagupta
Luce dei Tantra
A cura di Raniero Gnoli
Adelphi
Pag. 771 Formato: 15,5 x 23,5 cm. Anno: 1999-2017 ISBN: 978-88-459-3153-6
€. 28.00 €. 26.60 (-5%)
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Non c’è area del pensiero indiano che susciti tanta curiosità e al tempo stesso tanti equivoci quanto il tantrismo. Ciò innanzitutto per le componenti scandalose ed estreme della dottrina – in particolare le pratiche sessuali. Ma forse ancor più per una inadeguata conoscenza dei testi. Di fatto, solo negli ultimi decenni sono apparse edizioni e traduzioni dei grandi testi tantrici: primo fra tutti, il Tantraloka di Abhinavagupta (X-XI secolo), maestro principe del tantrismo.
L’opera si presenta come una gigantesca summa del sapere esoterico, in cui si tratta diffusamente di ogni possibile aspetto della via tantrica alla liberazione: dalla natura onnicomprensiva della coscienza, perfettamente autonoma e indivisa dal suo aspetto dinamico che si esprime sotto forma di pensiero e di linguaggio, alle pratiche yoghiche connesse con il respiro e il «divoramento del tempo»; dal risveglio della kundalini alla natura e all’uso dei mantra, stati di coscienza piuttosto che semplici parole; dalla preparazione dei mandala alle varie specie di iniziazione; dalle «cadute di potenza» con cui la grazia divina si manifesta nell’adepto ai modi per vagliare le caratteristiche di un guru; dai riti sessuali ai metodi che consentono al meditante di attingere, tramite le emozioni, l’universale pulsazione della coscienza, che di queste è il fondamento.
La versione dal sanscrito di Raniero Gnoli – tuttora l’unica esistente del Tantraloka –, uscita originariamente nel 1972 e salutata come una delle imprese più ardue dell’indologia contemporanea, viene qui ripresentata in una forma totalmente rifusa.
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Scheda dell'autore: Abhinavagupta
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informazioni sull'Autore: Abhinavagupta
Abhinavagupta (Kashmir, 950 circa – Mangam, 1020 circa]) è stato un filosofo indiano. Non solo, Abhinavagupta fu uno dei più grandi filosofi, mistici ed esteti dell'India. Fu inoltre considerato illustre musicista, poeta, drammaturgo, esegeta, teologo, e logico], dotato di una personalità eclettica che esercitò ed esercita tuttora un forte influsso sulla cultura indiana[3]. Fu il più autorevole esponente dello Shivaismo monistico kashmiro. Nella sua lunga vita completò oltre 35 opere, la più voluminosa e famosa delle quali è il Tantrāloka, un trattato enciclopedico su tutti gli aspetti filosofici e pratici del Trika e del Kaula (oggi noti come scuole dello Shivaismo Kashmiro). Un altro suo contributo molto importante, nell'ambito della filosofia estetica, è il celebre commento del Abhinavabhāratī Nāṭyaśāstra di Bharata Muni e lo Dhvanyāloka di Ānandavardhana.
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