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Rudolf Steiner
L'Essenza dei Colori
Antroposofica
Pag. 240 Formato: 15,5 x 21 cm. Anno: 2009 ISBN: 978-88-7787-344-6
€. 18.00 €. 17.10 (-5%)
Le forze spirituali che si nascondono nell’attività dei colori offrono un valido aiuto a pittori ed educatori nella ricerca di una coscienza nuova del fenomeno "colore", visto anche alla luce della teoria dei colori di Goethe approfondita e ampliata da Rudolf Steiner.
Traduzione di: Irene Cattaneo Vigevani, Dante Vigevani
INDICE:
Prefazione di Marie Steiner
alla prima edizione (1929)
Prima conferenza Dornach, 6 maggio 1921
L’esperienza del colore - I quattro colori-immagine
Per arrivare alla conoscenza del fenomeno coloristico è necessario penetrare nell’essenza stessa dei colori ed elevare la trattazione nel campo della vita di sentimento. L’esperienza diretta dei colori spiegata con l’esempio del rapporto tra un fondo verde e il rosso, il fior-di-pesco e il blu. Il colore nella sua reale oggettività: il verde del mondo vegetale come immagine morta della vita, il fior-di-pesco dell’incarnato umano come immagine vivente dell’anima, bianco o luce come immagine animica dello spirito, nero o tenebra come immagine spirituale della morte. Disposizione in cerchio dei colori: nero, verde, fior-di-pesco e bianco: progressione dalla morte, attraverso la vita, all’animico e allo spirituale.
Seconda conferenza Dornach, 7 maggio 1921
Carattere immagine e carattere splendore dei colori
Il carattere immagine dei colori bianco, nero, verde e fior-di-pesco. La distinzione fra proiettore d’ombra e sorgente di luce. Il sorgere del verde e del fior-di-pesco. Il carattere splendore del giallo, del blu e del rosso. Nero, bianco, verde e fior-di-pesco sono, nel senso più largo, colori-ombra; giallo, blu e rosso sono modificazioni di ciò che splende. Colori-immagine e colori-splendore nello spettro. Chiusura in cerchio della serie di colori; giallo come splendore dello spirito, blu come splendore dell’animico, rosso come splendore del vivente. Paragone fra i colori-immagine e le stelle fisse dello zodiaco, e fra i colori-splendore e i pianeti in continuo movimento. Importanza di questa teoria dei colori per l’arte. Il fondo oro nell’antica pittura. Il colore eleva l’uomo dal materiale allo spirituale.
Terza conferenza Dornach, 8 maggio 1921
Colore e materia - Dipingere a partire dal colore
Il grande enigma: come la materia diventa colorata? Il rapporto del verde vegetale (immagine) con la Luna e quello dei rimanenti colori delle piante (splendori) col Sole. Dipingere un minerale, una pianta, un animale, un uomo per mezzo della differenziazione fra splendore, immagine-splendore, splendore-immagine, immagine. Gli antichi pittori non conoscevano ancora gli “splendori ”, ma soltanto i “colori-immagine”: perciò non dipingevano paesaggi. Dipingere a partire dal colore. Vivere animico con i colori. Il colore forma con io e corpo astrale un’inscindibile unità. Lo studio dei colori elevato all’animico, vivente prosecuzione del goetheanismo.
II
CONFERENZE VARIE
RIGUARDANTI L’ARGOMENTO DEI COLORI
Il mondo creativo del colore
Dornach, 26 luglio 1914
Il rapporto dell’uomo con il colore. L’elevazione dal fluente mare dei colori al puro studio dell’io. L’anima degli animali e il fluente mare dei colori. L’avvenire del fluttuante mare dei colori in relazione con la spiritualizzazione del corpo astrale. Vivente esperienza di colore: rosso e blu come venir incontro e allontanarsi; forma e colore; quiete e movimento. Il nascosto fluire di colori nell’organismo umano. Il compito futuro dell’arte: immergersi nella vita elementare. L’edificio del Goetheanum come inizio del nuovo sforzo artistico.
L’esperienza morale del mondo dei colori e dei suoni come preparazione alla creazione aristica
Dornach, 1° gennaio 1915
La via verso una nuova espressione artistica. L’esperienza morale-spirituale di colori, suoni, forme. I colori rosso, arancione, giallo, verde e blu. La conoscenza dell’intima natura dei colori come preparazione alla creazione artistica. Il formarsi spontaneo delle forme a partire dal colore. L’attività creatrice degli Spiriti della forma, gli Elohim. L’approfondimento e la vivificazione della vita animica dell’uomo attraverso il mondo dei suoni. Il conseguimento di una coscienza del legame dell’uomo con le forze dirigenti divino-spirituali.
Luce e tenebra come due entità cosmiche
Dornach, 5 dicembre 1920 109
Hegel e Schopenhauer. Il pensiero come metamorfosi della volontà dell’incarnazione precedente. Il pensiero come luce in immaginazione, ispirazione e intuizione. Il morire del passato nel pensiero: bellezza risplendente. L’esperienza chiaroveggente della volontà come materia, tenebra. Il sorgere del futuro nella tenebra. La parte calorica dello spettro (rosso) è in relazione col passato, quella chimica (blu) con l’avvenire.
La vita nella luce e nella gravità
Dornach, 10 dicembre 1920 122
Relazione fra mondo naturale e mondo morale-animico. Abisso fra scienza e religione. La scienza dello spirito come ponte fra la concezione fisica e quella morale del mondo. La luce come mondo morente del pensiero. La vita nella luce e nel peso. Moralizzazione del mondo fisico mediante la spiritualizzazione dei concetti.
Le due leggi fondamentali della teoria dei colori nell’aurora, nel tramonto e nel buio del cielo - Salute e malattia in relazione con la teoria dei colori
Dornach, 21 febbraio 1923 142
L’azione dei colori sull’organismo umano. La reciproca azione del sangue, come organo della vita, e del nervo, come organo della coscienza, nell’occhio umano. Il nascere dei colori dell’aurora e del tramonto (luce vista attraverso oscurità: rosso) e del blu del cielo (tenebra vista attraverso luce: blu). Processi di distruzione e di rivivificazione nel sangue e nel nervo nel guardare i colori. L’estrazione dei colori per dipingere: rosso dal carbonio, blu dall’ossigeno; giallo dai fiori, blu dalle radici delle piante. La teoria dei colori di Goethe come difesa della verità contro la teoria dei colori di Newton. La comprensione della salute e della malattia in base alla teoria dei colori. Il nascere della scienza stellare presso gli antichi popoli di pastori.
Dalla prospettiva spaziale alla prospettiva di colore
Dornach, 2 giugno 1923
L’essenza dell’arte. La pittura. La profonda comprensione per i colori è andata perduta nel quinto periodo postatlantico e si è trasformata in una falsa comprensione plastica (naturalismo). Il primo materiale per la pittura è la superficie. La necessaria evoluzione verso la prospettiva lineare, spaziale, deve venir superata e riportata alla prospettiva di colore. Il colore è qualcosa di spirituale. L’essenza del colore nella natura inanimata, nelle pietre preziose. Pittura bidimensionale e musica unidimensionale. La lira di Apollo.
Spirito e non-spirito nella pittura - L’Assunzione della Vergine di Tiziano
Dornach, 9 giugno 1923
Il bello come ciò che splende, che si manifesta, il brutto come ciò che non appare, che nasconde la sua essenza. Metalli e colori. Colore, luce e chiaroscuro. Colori su tavolozza e colori liquidi. L’Assunzione della Vergine di Tiziano. Disegno e pittura. La trinità di Goethe: saggezza, apparenza, potenza. Impressionismo ed espressionismo. Antichi affreschi nelle chiese. Le moderne esposizioni.
Misura, numero e peso - Il colore senza peso come esigenza della nuova evoluzione della pittura
Dornach, 29 luglio 1923
Misura, numero, peso. Verità, bellezza, bontà. Il bello nell’arte. I concetti equivalenti di caos e di cosmo. Il fondo oro nell’antica pittura. Icona e Madonna. Cimabue, Giotto, Raffaello e il Rinascimento. Si deve tendere al colore come elemento portante se stesso, liberato dalla gravità. Il tentativo costituito dalle pitture per i programmi delle rappresentazioni al Goetheanum.
Le Gerarchie e l’essenza dell’arcobaleno
Dornach, 4 gennaio 1924
L’attività delle gerarchie spirituali nelle fasi di Saturno, Sole e Luna dell’esistenza terrestre in rapporto con il sorgere di tenebra, luce e colore. L’osservazione immaginativa dell’arcobaleno: sua formazione per opera di entità elementari. L’uomo, come quarta gerarchia, porta la vita dentro il mondo scintillante di colori.
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informazioni sull'Autore: Rudolf Steiner
Rudolf Steiner,(1861-1925) nato a Kraljevica in Croazia, visse la sua infanzia in zona di frontiera tra est e ovest. Suo padre fu telegrafista alle ferrovie di stato nella stazione di Pottschach. Benché in un paesino, Steiner fu così circondato dalla moderna tecnologia nascente. Più tardi si convinse che la miscellanea di queste due influenze - la bellezza naturale del posto e la più moderna tecnologia - avesse forgiato il suo carattere facendo di lui un misto di scienziato e di visionario.Si laureò in filosofia a Vienna nel 1891. Grande influenza esercitò su di lui la filosofia della natura di Goethe di cui curò la pubblicazione delle opere scientifiche. Come Goethe, considerava la natura "l’ornamento vivente di Dio" e si opponeva alla tendenza di considerarla un mondo di materia morta. Steiner non aveva riserve preconcette nei confronti della scienza (egli stesso si considerava uno scienziato) ma gli pareva che la scienza dovesse essere liberata dal materialismo.
Il contesto storico
Trasferitosi a Berlino, aderì alla Società Teosofica di cui, nel 1902 divenne segretario generale della sezione tedesca anche se mantenne sempre una certa distanza dalle cosmogonìe un po' bizzarre elaborate da Madame H. P. Blavatsky, fondatrice del movimento.La Dottrina Teosofica (conoscenza sapienziale del divino) ebbe gran fortuna agli albori di questo secolo.Essa si proponeva di ricondurre l’uomo, prigioniero della nuova visione materialistica e degli ormai consunti dogmi delle chiese cristiane, alle fonti "dell’antica sapienza" (soprattutto orientale) .L’accesso a queste fonti era iniziatico ed affidato ad esperienze di tipo medianico. Attraverso queste "visioni personali" doveva essere possibile accogliere le rivelazioni di "Maestri Invisibili": i " Grandi Custodi dell’Umanità" considerati l’origine dell’ispirazione teosofica. In seguito l’influenza di questo movimento scemò a causa delle numerose scissioni tra le quali per l’appunto quella di Steiner nel 1913 e soprattutto quella di Krishnamurti (1929) , che sciolse definitivamente "l’ordine della stella d’oriente " in quanto esso, secondo le predizioni, doveva solo "preparare l’avvento di un giovane indù quale nuovo Istruttore-Del-Mondo".
Il pensiero
Nel 1913 si staccò dalla Società Teosofica per fondare la Società Antroposofica con sede a Dornach in Svizzera, nel "Goethenaum", un tempio appositamente costruito.L’Antroposofia si distingue dalla Teosofia per il maggior rilievo conferito alla natura e al destino dell’uomo.Centro della dottrina antroposofica è la distinzione nell’uomo di sette principi: il corpo fisico, il corpo etereo, il corpo astrale, l’io, l’io spirituale, lo spirito vitale, l’uomo-spirito.
Con la morte il corpo fisico si dissolve, mentre quelli etereo e astrale accompagnano l’io in un periodo di sonno profondo che precede una successiva incarnazione. Il ciclo delle rinascite, coinvolgendo l’intero cosmo attraverso millenni di evoluzione, è destinato a concludersi con "L’UNIVERSALE RITORNO ALLO SPIRITO PURO".
Steiner prese da Hudson la teoria delle due menti e dei due emisferi. Il cervello di destra - l’"altro tu" - ha a che fare con le intuizioni, i "significati globali", le forme complessive; è la parte di noi che apprezza la musica e la poesia.
Il cervello sinistro studia il mondo al microscopio; è ossessionato dal "qui e ora". Ha a che fare col linguaggio, la logica e il calcolo.L’emisfero destro porta in sè lo "spazio dell’anima", un mondo interiore che Steiner riteneva reale, parallelo e, in qualche modo, ispezionabile."Per visitare i nostri mondi interiori - anche solo per essere completamente assorbiti da un libro o per ascoltare la musica - dobbiamo perdere l’abitudine di essere sempre all’erta. Dobbiamo acquisire l’abitudine al rilassamento, al mettere da parte le nostre ansie".
Steiner era convinto che coll’addestramento chiunque potesse sviluppare la facoltà di vedere questo altro regno dell’essere. Per accedere ad esso occorre sviluppare "la visione interiore": una sorta di "percezione extrasensoriale" che non ha niente a che fare con la chiaroveggenza o lo spiritismo.Huxley sostiene che ci sono due modi per vivere quello strano continente: le droghe e l’ipnosi. Il metodo di Steiner ha a che fare piuttosto con quest’ultimo.Egli sosteneva di essere una di quelle persone che sono nate colla capacità di "rilassarsi dentro il cervello di destra". Aveva esplorato quel mondo mentale che ciascuno porta dentro di sè: Sapeva che esisteva. E non cessava mai di ripetere ai suoi amici: " sbagliate a trattare il mondo della mente come se fosse soltanto una metafora. E’ un’altro paese, e tutti abbiamo il passaporto per entrarci".
I suoi insegnamenti raggiunsero gli angoli più remoti del mondo (egli diede origine a vere e proprie scuole e "scienze applicate": dalla pedagogia alla medicina, all’agricoltura all'economia, ecc.) . Scrisse una quantità straordinaria di libri dai titoli più strani e dai contenuti più stupefacenti epperò la valanga di idee proposte oscurano la chiarezza e la semplicità della sua visione di base che, a tratti e a lampi ci illumina sul suo segreto imperscrutabile.Ma al di là delle pretese della ragione, quello che ci attrae è di essere stati in contatto con una mente capace di questa straordinaria qualità di esperienza interiore.
Opere
Fondamenti di una gnoseologia goethiana (1886), Filosofia della libertà (1894), Il Cristianesimo come fatto mistico (1902), Teosofia (1904), L'iniziazione (1904), Dalla cronaca dell'akasha (1904), I gradi della conoscenza superiore (1905), La saggezza dei Rosacroce (1907), La scienza occulta (1910), Il mondo dei sensi e il mondo dello spirito (1911), Vita da morte e nuova nascita (1913), La soglia del mondo spirituale (1913), Esigenze sociali dei tempi nuovi (1918), Arte dell'educazione (1919),La questione sociale (1919), L'uomo, sintesi armonica delle attività creatrici (1923), Antroposofia (1924), La mia vita (1925).
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