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Giuseppe A. Spadaro
L'albero del Bene
San Francesco teologo cataro
Arkeios
Pag. 296 Formato: 17 x 24 cm. Anno: 2009 ISBN: 978-88-6483-000-1
€. 24.90 €. 23.65 (-5%)
Chi contesta la santità di Francesco d’Assisi? Nessuno, tantomeno l’autore di questo libro, il quale fa suo il giudizio dei modernisti: l’ortodossia delle credenze non ha nulla a che vedere con la santità. Nel Medioevo si faceva però gran caso all’ortodossia e, specie dopox Innocenzo III, si finiva sul rogo per un sospetto di eresia. Non sul rogo si finiva invece agli inizi del Novecento, ma sul libro nero di monsignor Benigni, sul quale per sospetto di modernismo finì anche Don Angelo Roncalli, futuro papa Giovanni XXIII. Non è superfluo ricordare che il Concilio Vaticano II, indetto da quel grande papa, bandì il concetto stesso di eresia. Non con l’animus dell’Inquisitore, bensì con quello del ricercatore di verità, l’autore si mette sulle orme di san Francesco d’Assisi, ne spia le mosse, ne interroga le intenzioni e ne studia il pensiero e gli scritti, scoprendovi tracce evidenti della più bella e della più spirituale delle eresie: il catarismo. Ma chi erano questi Catari? L’ignaro lettore si rassicuri: essi non “baciavano il posteriore del gatto, credendo di vedervi uscire Lucifero”, come affermava Alano da Lilla.
Nessuno crede ormai a simili frottole, e grazie al Concilio Vaticano II sui Catari si è fatta finalmente giustizia. Essi sono presentati per quel che credevano di essere: veri cristiani. Da questo libro, che Pietro Prini ha definito “sconvolgente ma scientificamente ineccepibile”, la figura di san Francesco esce ingigantita. Egli si rivela un sagace teologo.
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Scheda dell'autore: Giuseppe A. Spadaro
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informazioni sull'Autore: Giuseppe A. Spadaro
Giuseppe A. Spadaro (Noto, 1934) è presente dal ‘74, con lo pseudonimo di Michele Protospatharo, anche nel campo delle Arti figurative. Scoperto da Aniceto Del Massa, riconosciuto da Valerio Mariani «Pittore nutrito di pensiero», ha fatto parlare di sé Mercuri, Segala, Tallarico ed altri. Come poeta invece esordì giovanissimo con Schegge di dolore edito da Gastaldi. «La poesia è per me un vizio a cui non so rinunciare!», dice di sé. Pochi anni dopo infatti pubblica in proprio "La Donna con l’ermellino", di cui però, insoddisfatto strappa la maggior parte delle pagine. Alla poesia intanto affianca una, seppur sporadica, attività di saggista. Nell’82 pubblica presentato da Giulio Cogni e Franco Piccinelli, "L'immagine del Padre" un minipoema in endecasillabi il cui ermetismo formale riflette l’ermetico contenuto. A dieci anni di distanza questa "biografia interiore" del Borromini.
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