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Giorgio Colli
La Sapienza Greca, III
Eraclito
Adelphi
Pag. 215 Formato: 15,5 x 23,5 cm. Anno: 1993 ISBN: 978-88-459-0983-2
€. 12.50 €. 11.87 (-5%)
Eraclito di Efeso, scriveva Giorgio Colli, è il primo sapiente «che si proclama scopritore e possessore di una legge divina che incatena gli oggetti mutevoli dell’apparenza, e lui stesso per primo dà il nome di logos a questa legge. Esso è la trama nascosta del dio che regge e sferza tutte le cose, ma coincide al tempo stesso con il ‘discorso’ di Eraclito, con le sue parole». A tali parole è dedicato il terzo volume della Sapienza greca, che Colli stava ultimando quando fu sorpreso dalla morte, nel gennaio 1979. E su di esse, che tanti commenti hanno suscitato, per secoli, sarà facile misurare la radicale novità dell’interpretazione che Colli ci ha offerto di tutto il pensiero greco arcaico.
Ricollegandolo strettamente, nel suo insieme, all’esperienza misterica e all’enigma, Colli aveva già indicato, nei primi due volumi della Sapienza greca, la prospettiva entro cui accogliere «la vibrazione del nascosto che pervade le parole eraclitee». Eraclito infatti era, per Colli, appropriatamente detto «l’oscuro», in quanto egli è colui «che enuncia i suoi enigmi senza scioglierli». Ma, per avvicinarsi a tali enigmi, l’indagine filosofica non basta, se non risale ai due dèi che occultamente la reggono, Dioniso e Apollo e, di là da essi, a quell’archè dove «il nascimento comanda».
Nella presente edizione, alla traduzione dei frammenti eraclitei, che Colli considerava definitiva, fanno seguito i suoi appunti per il commento, che si è preferito lasciare allo stato di ‘torso’, accompagnandovi in appendice una scelta dei passi più significativi, di altre opere di Colli, nei quali compare menzione di Eraclito.
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Scheda dell'autore: Giorgio Colli
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informazioni sull'Autore: Giorgio Colli
Giorgio Colli (Torino, 16 gennaio 1917 – San Domenico di Fiesole, 6 gennaio 1979) è stato un filosofo, filologo e storico della filosofia italiano. Ha insegnato per trent'anni Storia della filosofia antica all'Università di Pisa. Discendeva da una facoltosa famiglia torinese. Il padre, Giuseppe, amministrò il quotidiano La Stampa ai tempi di Alfredo Frassati, incarico dal quale fu poi estromesso all'indomani della marcia su Roma, su ordine di Benito Mussolini, per mettere alla direzione del quotidiano lo scrittore Curzio Malaparte. Dopo la Liberazione fu nominato amministratore del Corriere della Sera, dove restò per sedici anni. Colli frequentò l'Università di Torino, laureandosi in giurisprudenza l'11 luglio 1939, con Gioele Solari, discutendo una tesi in filosofia del diritto e filosofia politica dal titolo Politicità ellenica e Platone, sullo sviluppo storico del pensiero politico di Platone, ampie parti della quale furono pubblicate a cura dello stesso Gioele Solari. Studioso schivo e appartato, lontano da correnti di pensiero "in voga", fedele a Nietzsche e Schopenhauer, scorse nell'antica sapienza presocratica l'autentico "logos" a cui ritornare.
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