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Nolle H. - Vaughan H.
La medicina ermetica
Il Leone Verde
Pag. 116 Formato: 11,5 x 16,5 cm. Anno: 1999 ISBN: 978-88-87139-15-0
€. 7.23 €. 6.87 (-5%)
Paracelso sconvolse come una brillante meteora la medicina ufficiale e la cultura accademica del tardo Cinquecento, al punto che esse faticarono non poco a vanificare il portato delle sue intuizioni (che parevano rivoluzionarie proprio perché riaffermavano principi intemporali ormai obnubilati). Quando poi all'inizio del Seicento l'Europa vive l'entusiasmo rosacrociano, la temperie paracelsica è tutt'altro che estinta, e il testo qui proposto ne è un'interessante, utile riprova. Heinrich Nolle fu una figura di secondo piano della seconda generazione di medici paracelsici tedeschi, e il suo Systema medicinæ hermeticæ generale (Francoforte, 1613) sarebbe probabilmente stato ricoperto dalla polvere del tempo se il grande poeta, mistico e medico inglese Henry Vaughan non ne avesse pubblicata una traduzione-rielaborazione che viene qui per la prima volta proposta al pubblico italiano. Cos'abbia attratto Vaughan in questo testo è facilmente evidente: da un lato la chiarezza espositiva, per cui i principi della medicina di stampo ermetico-paracelsico sono spiegati in termini scevri di tecnicismi e dunque adatti ad un vasto pubblico - d'altro canto l'afflato religioso, per cui la presenza del Medico Supremo è continuamente presupposta, quando non evocata, fa di questo trattatello un'opera ad un tempo medica e spirituale. E proprio la connessione tra la medicina e il Sacro (ormai del tutto estranea alla mentalità moderna) viene indagata nel saggio di Ernesto Mainoldi che conclude opportunamente il volume.
Dall'Introduzione Nel tardo Medioevo la medicina ufficiale, pur svolgendosi sovente all’ombra dei conventi, era diventata nell’insieme, grazie all’aristotelismo e al galenismo, sempre più un’arte laica e accademica in mano a una casta potente ed erudita, sovente sprezzante degli aspetti pratici. La riemergenza del Platonismo e dell’Ermetismo in ambito rinascimentale ebbe, tra gli altri risultati, anche quello di mettere in discussione l’immagine della medicina e del terapeuta, visto con una nuova dignità. Se sono soprattutto i seicenteschi Rosacrociani a idealizzare la nuova figura di medico (sapiente, sacerdote, asceta, filosofo e mago), già Paracelso sembrò quasi esserne una concreta anticipazione. Nella sua medicina e nel suo pensiero il rapporto con il divino è una preoccupazione costante: non solo dunque il medico diventa una figura dalla forte impronta religiosa, ma anche la scienza medica in toto risulta impossibile senza un adeguato rapporto col Divino. Proprio da questo rinnovato slancio nasce il fatto che nel Seicento medicina, filosofia e religione si intersecano con risultati per noi interessanti. La medicina di impronta paracelsica si basa su quattro pilastri: 1) Filosofia; 2) Astronomia; 3) Alchimia; 4) Virtù.
Dal Testo (68). Se qualcuno si crederà offeso da questa teoria ermetica, non posso che fin d'ora sorridere del suo cruccio e compatire la sua ignoranza. Che siano dunque illuminati questi spiriti malvagi - ché altro non sono quanti disprezzano malevoli la vera conoscenza, e scribacchiano ostili e invidiosi contro ogni impresa, sottomessi solo all'idolo della loro rigida superstizione. Per me, io onoro solo la Verità ovunque la trovo, sia essa in un libro vecchio o nuovo, in Galeno o in Paracelso, e non ho rispetto per il vecchio come per il nuovo, se in esso trovo errori. Veritatem tempus manuducit. Se non leghiamo loro le mani, le scoperte dei posteri saranno certo più perfette delle indagini superficiali e dei primitivi tentativi di chi li ha preceduti. Vorrei che tutti fossimo studiosi imparziali e non prevenuti - non proseliti ciechi e irragionevoli di un autore e delle sue opinioni, ma amici e leali seguaci della Verità. Non ritengo la cosa impossibile, ma neppure mi pare si raggiungerà quest'alto obiettivo in breve tempo. Come la vita degli uomini va perduta nei combattimenti, così pure la verità va perduta nelle dispute, cosicché continuiamo a studiare le invenzioni dei sofisti senza indagare nelle operazioni e forze della natura. Molti forse sono attratti da ciò, ma difficilmente giungono a metterlo in pratica; invece gli sprezzanti odiano essere edotti quietamente, temendo di perdere la loro tranquillità. siano dunque puniti col silenzio....
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