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Ivan Illich
La Convivialità
Una proposta libertaria per una politica dei limiti allo sviluppo
Boroli editore
Pag. 144 Formato: 12,5 x 19 cm. Anno: 2005 ISBN: 978-88-7493-054-8
€. 9.50 €. 9.02 (-5%)
La strumentazione della modernità è controproduttiva, in alternativa é la società conviviale che permette a tutti il controllo diretto. Un testo base per l'ecologia politica. Questo libro analizza la particolare relazione uomo-strumento che si è affermata nel contesto della società industriale. A parere di Illich, lo strumento industriale ha oggi superato in molti casi quella soglia critica oltre la quale si sottrae a qualsiasi controllo e diviene controproduttivo, si allontana cioè da quegli scopi per cui era stato progettato e genera sfruttamento, uniformità, impotenza.L’alternativa a questo stato delle cose è rappresentata da quella che Illich chiama ‘società conviviale’. Lo strumento conviviale permette un controllo personale e diretto, genera efficienza senza ridurre l’autonomia, non crea rapporti di dipendenza ed estende il raggio d’azione individuale. Convivialità, allora, sarà sinonimo di equità. Pubblicato per la prima volta nel 1973, questo libro conserva intatte la sua carica polemica e l’appassionata difesa del precario equilibrio della vita umana che l’hanno fatto diventare uno dei testi di riferimento dell’ecologia politica
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Scheda dell'autore: Ivan Illich
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informazioni sull'Autore: Ivan Illich
Ivan Illich (Vienna, 4 settembre 1926 - Brema, 2 dicembre 2002), scrittore, filosofo, sociologo e teologo. Per molti fu semplicemente un libero pensatore, che usciva fuori da qualsiasi schema preconcetto ed anticipava alcuni discorsi che in seguito furono tipici dei no-global. Nato da famiglia ebrea e cattolica di origine dalmata, che nel 1941 dovette lasciare Vienna, studiò istologia e cristallografia presso l'Università di Firenze. Dal 1932 al 1946 studiò teologia e filosofia presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma, e prestò servizio come sacerdote a New York City. Nel 1956 fu nominato vice-rettore dell'Università Cattolica di Porto Rico, e nel 1961 fondò il Centro Intercultural de Documentación (CIDOC) a Cuernavaca in Messico, un centro di ricerca che realizzava corsi per i missionari del Nord America. Dopo 10 anni, il radicalismo del CIDOC cominciò a portare l'istituzione in conflitto con il Vaticano, così nel 1976 il Centro fu chiuso con il consenso dei suoi membri. Parecchi di loro successivamente organizzarono delle scuole di lingue che esistono tutt'oggi. Illich alla fine degli anni 60 si dimise da sacerdote. Dal 1980, Ivan Illich fece molti viaggi, dividendo il proprio tempo tra gli Stati Uniti, il Messico e la Germania. Ebbe una nomina di Visiting Professor di Filosofia, Scienza, Tecnologia e Società presso la Penn State, e insegnò pure all'Università di Brema. Negli ultimi anni fu colpito da una crescita tumorale alla faccia che, in conformità con la sua critica alla medicina ufficiale, tentò, senza successo, di curare con metodi tradizionali. Fumava regolarmente oppio per lenire il dolore. All'inizio della malattia, consultò un medico per valutare la possibilità di rimuovere il tumore, ma gli fu detto che avrebbe avuto grande probabilità di perdere la facoltà della parola, così convisse meglio che poteva con la malattia, che chiamava "la mia mortalità".
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