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Emmanuel Carrère
Io Sono Vivo, Voi Siete Morti
Adelphi
Pag. 351 Formato: 14 x 21,5 cm. Anno: 2016 ISBN: 978-88-459-3087-4
€. 19.00 €. 18.05 (-5%)
Novità
«Da adolescente» scrive Emmanuel Carrère nel Regno «sono stato un lettore appassionato di Dick e, a differenza della maggior parte delle passioni adolescenziali, questa non si è mai affievolita. Ho riletto a intervalli regolari Ubik, Le tre stimmate di Palmer Eldritch, Un oscuro scrutare, Noi marziani, La svastica sul sole. Consideravo – e considero tuttora – il loro autore una specie di Dostoevskij della nostra epoca».
A trentacinque anni, spinto da questa inesausta passione, Carrère decise di raccontare la vita, vissuta e sognata, di Philip K. Dick.
Il risultato fu questo libro, in cui, con un'attenzione chirurgica per il dettaglio e una lucidità mai ottenebrata dalla devozione, Carrère ripercorre le tappe di un'esistenza che è stata un'ininterrotta, sfrenata, deragliante indagine sulla realtà, condotta sotto l'influsso di esperienze trascendentali, abuso di farmaci e di droghe, deliri paranoici, ricoveri in ospedali psichiatrici, crisi mistiche e seduzioni compulsive – e riversata in un corpus di quarantaquattro romanzi e oltre un centinaio di racconti (che hanno a loro volta ispirato, più o meno direttamente, una quarantina di film).
Con la sua scrittura al tempo stesso semplice e ipnotica, Carrère costruisce una biografia – intricata e avvincente quanto lo sarà, vent'anni dopo, quella di Eduard Limonov – che è insieme un romanzo di avventure e un nitido affresco delle pericolose visioni di cui Dick fu artefice e vittima.
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Scheda dell'autore: Emmanuel Carrère
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informazioni sull'Autore: Emmanuel Carrère
Emmanuel Carrère (Parigi, 9 dicembre 1957) è uno scrittore, sceneggiatore e regista francese.Figlio di Louis Carrère e di Hélène Carrère d'Encausse, terza donna ad essere eletta nell'Académie française, figlia di immigrati georgiani che fuggirono la Rivoluzione russa. È laureato presso l'Institut d'études politiques de Paris, più noto come Sciences Po. Il suo primo lavoro è stato quello di critico cinematografico per la rivista Télérama. Nel 1983 ha esordito con il romanzo L'amie du jaguar, al quale hanno fatto seguito altri titoli di pura fiction fino al 2000, anno in cui pubblica L'avversario, la storia di Jean-Claude Romand, un criminale francese cresciuto nella menzogna: dopo aver fatto credere per diciotto anni alla sua famiglia di essere un medico, Jean-Claude decide di sopprimere sua moglie, i suoi figli e i suoi genitori e di dar fuoco alla sua casa quando si accorge di essere stato smascherato. Leggendo nella cronaca il caso di questo individuo, vissuto per anni nell'anonimato di una vita banale prima di trasformarsi in un serial killer, Carrère si incuriosisce e prende contatti con lui. Romand accetta di collaborare alla stesura del libro, con l'intenzione di capire egli stesso i motivi che lo hanno portato a compiere quel crimine di cui poi si dichiara pentito. Emmanuel Carrère rintraccia e intervista due dei suoi vecchi amici, assiste alle udienze del processo e decide di tracciare una indagine sulla mente di una persona che ha vissuto un'intera vita, fin dall'infanzia, costruita sulla menzogna. Anche dopo la condanna all'ergastolo, Carrère visita più volte Romand in carcere e tiene con lui una fitta corrispondenza, che gli dà modo di documentare la sua vita da detenuto e la sua riscoperta della fede. Carrère ha tentato diverse stesure del libro, prima dal punto di vista dell'assassino, poi facendo parlare i suoi amici e i protagonisti della storia, ma nella stesura definitiva ha voluto narrare la propria esperienza in prima persona, segnando così una svolta nel proprio stile di scrittura. Da L'avversario in poi, infatti, in ogni sua opera Carrère compare come narratore presente ai fatti, scrivendo pagine radicate nella realtà e molto documentate come in Limonov, il suo libro più venduto, in cui la biografia di un leader dissidente russo diventa uno strumento di analisi della Russia putiniana, o come in Il regno, in cui traccia la storia del primo secolo dell'era cristiana e dell'effimera conversione dell'autore. Dopo aver esordito come critico, Carrère non ha comunque abbandonato il mondo del cinema: ha scritto numerose sceneggiature per telefilm basati su testi di Georges Simenon, ha collaborato alla sceneggiatura di molte puntate di Les Revenants e di altre fiction televisive. Molti suoi libri sono poi stati trasposti in sceneggiature cinematografiche, e la maggior parte delle sue opere sono incentrate sulla riflessione su se stesso e sul nesso fra illusioni e realtà. Nel 2006 ha vinto l'Efebo d'oro per il film L'amore sospetto, tratto dal suo stesso romanzo. Nel 2011 la sua opera biografica Limonov, che descrive la vita controcorrente del poeta ed attivista politico ucraino Eduard Limonov, ha ottenuto il Prix Renaudot. Nel 2015 è stato membro della giuria della 72ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e ha ritirato il premio La storia di un romanzo assegnatogli nel corso della manifestazione Pordenonelegge.it.
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