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Mollison B. e Mia Slay R.
Introduzione alla Permacultura
AAMTerranuova
Pag. 240 Formato: 21 x 28 cm. Anno: 2007 ISBN: 978-88-88819-08-2
€. 20.00 €. 19.00 (-5%)
Il libro che ha fatto conoscere in tutto il mondo la Permacultura: l’arte di coniugare i saperi di discipline diverse (agricoltura naturale, bioarchitettura, climatologia, botanica, ecologia) per progettare in armonia con la natura. L'autore è Bill Mollison, ideatore della Permacultura e premio Nobel Alternativo. È conosciuto in tutto il mondo, dove ha condotto conferenze e seminari sull’argomento. Tradotto nelle principali lingue il libro ha venduto più di 80.000 copie in tutto il mondo. «Tutti riconosciamo che il nostro lavoro è modesto, ma la somma dei nostri modesti lavori è straordinaria» (Bill Mollison).
Già tradotto in diversi paesi nelle principali lingue, esce finalmente anche in italiano il libro che ha fatto conoscere in tutto il mondo la Permacultura. Il termine deriva dalla contrazione di «permanent agriculture» e «permanent culture» per sottolineare la convinzione che qualsiasi cultura non può sopravvivere a lungo senza una base agricola sostenibile e un’etica dell’uso della terra.
A un primo livello, la permacultura, si occupa di piante, animali, edifici e infrastrutture (acqua, energia, comunicazioni). Essa però non considera tali elementi come a sé stanti: piuttosto osserva le relazioni che si possono stabilire tra loro secondo il modo in cui essi sono collocati in una determinata area. Lo scopo è la creazione di sistemi ecologicamente ben strutturati ed economicamente produttivi, in grado di provvedere ai propri fabbisogni, evitando ogni forma di sfruttamento e inquinamento, e quindi sostenibili sul lungo periodo. A questo scopo, la permacultura valorizza le qualità intrinseche di piante e animali, unite alle caratteristiche naturali dell’ambiente e alle peculiarità delle infrastrutture al fine di creare sistemi in grado di sostenere la vita utilizzando la minore superficie possibile di terreno.
In realtà, leggendo il libro ci si accorge di come la permacultura sia molto di più: da una parte rappresenta un sistema di riferimento etico-filosofico non dogmatico, dall’altro e un approccio pratico alla vita quotidiana, al centro del quale troviamo una sola regola: «take your own responsability», «prendi la tua responsabilità».
Introduzione alla Permacultura è soprattutto una sorta di repertorio di ecologia applicata, di consigli e suggerimenti pratici messi a punto dall’autore dopo lunghe e approfondite osservazioni in campo. Tra le sue pagine troviamo originali proposte per ridurre al minimo l’impiego di acqua nell’orto e nel frutteto; consigli inediti per raffrescare un edificio utilizzando in maniera appropriata le piante e le correnti d’aria oppure suggerimenti pratici per scegliere l’orientamento di un orto o di un edificio.
Cosa può offrire la permacultura? Può lavorare a diversi livelli. Ai singoli può offrire un sistema di riferimento etico e pratico, che li aiuti a capire il territorio che li circonda e li guidi nei primi passi della pratica quotidiana. Per i giovani può rappresentare una porta d’accesso che li aiuti a tornare alla campagna, ed in particolare ai territori marginali dimenticati dalla struttura economico-sociale. Per i progettisti, gli architetti, i paesaggisti e gli amministratori pubblici può diventare un punto di riferimento progettuale per affrontare le difficoltà del nostro presente verso la costruzione di un futuro equilibrato e giusto. La permacultura propone loro di progettare recuperando la capacità di uno sguardo aperto verso il pianeta di oggi e quello di domani.
Prendersi la propria responsabilità, abbattere i consumi e le dipendenze. Contribuire a ricreare gli ecosistemi e a mantenerli nel tempo. Produrre, ovunque possibile, una parte del cibo che consumiamo tutti i giorni, o comunque entrare coscientemente nella catena di produzione e distribuzione alimentare.
La permacultura è portatrice di una cultura di pace e di cooperazione, è una ricerca di equilibri permanenti, é un invito a diventare artefici e sostenitori di un’agricoltura per cui la gestione e la distribuzione delle risorse sia equa e permanente. Prendendo spunto dai preziosi suggerimenti che offre questo libro, possiamo aprire la mente ad una nuova visione e vivere una nuova quotidianità iniziando, come ama ripetere Mollison, «dalla porta di casa».
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Scheda dell'autore: Mollison B. e Mia Slay R.
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informazioni sull'Autore: Mollison B. e Mia Slay R.
Bill Mollison, l'ideatore della permacultura, è nato a Stanley, un piccolo villaggio di pescatori in Tasmania, nel 1928. Come tutti gli altri abitanti del suo paese, ha imparato a fare ogni sorta di lavoro necessario per la sopravvivenza: pescare, coltivare, cacciare, lavorare il metallo, fare il pane, realizzare abiti, scarpe, mobili, abitazioni... All'età di circa 28 anni passava tutto il suo tempo in montagna o nel mare. Pescava e cacciava per vivere. Fu soltanto negli anni '50 che iniziò a osservare che alcune parti del mondo in cui viveva stavano sparendo. I pesci e le alghe vicino alla costa a scarseggiare. Grandi aree del bosco iniziarono a morire. Fino ad allora non si era mai accorto di quanto fosse affezionato a tutto quello che lo circondava, innamorato del suo paese.
Dopo molti anni, lavorando come scienziato del CSIRO (sezione di osservazione della vita silvestre e nel dipartimento della pesca, iniziò a protestare contro i sistemi industriali e politici che, secondo la sua visione, stavano distruggendo il mondo circostante. Ben presto si accorse però che l'opposizione non avrebbe portato da nessuna parte e per due anni si ritirò dalla società per non perdere altro tempo in sterili contrapposizioni. Decise di ritornare solo se avesse trovato qualcosa di molto positivo, qualcosa che avrebbe permesso a tutti di vivere senza arrivare al collasso totale dei sistemi biologici. Nel 1968 iniziò a insegnare all'Università della Tasmania e insieme a David Holmgren nel 1974 mise a punto un sistema di agricoltura sostenibile, basata sulla coltivazione consociata di alberi perenni, arbusti, erbacee (legumi e "malerbe"), funghi e tuberi. Per questo metodo coniò la parola "permacultura".
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