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Georg Groddeck
Il Linguaggio dell'Es
Saggi di psicomatica e di psicoanalisi dell'arte e della letteratura
Adelphi
Pag. 350 Formato: 15,5 x 23,5 cm. Anno: 2005 ISBN: 978-88-459-1979-4
€. 9.00 €. 8.55 (-5%)
«Sono uno psicoanalista selvaggio» dichiarò Groddeck al congresso di psicoanalisi del 1920, all’Aja, e con questo esordio scandalizzò molti colleghi. Ma non Freud, che aveva subito riconosciuto in Groddeck una forza indipendente e incoercibile e fu sempre indulgente anche con i suoi scritti più apertamente eterodossi. Tutta la vita di Groddeck fu dominata da una scoperta, a cui egli giunse attraverso la sua pratica medica, prima ancora di entrare in contatto con la psicoanalisi: la scoperta che, innanzitutto, la separazione fra malattia organica e psichica è posta su una base sbagliata – e cioè su quella stessa base che coarta la vita in genere della nostra civiltà – in quanto non riconosce in tutte le manifestazioni della vita l’agire di una sola potenza, l’Es, il quale solo permette di considerare l’uomo come un tutto.
La rivelazione di questa scoperta, e il primo approccio al mondo che essa apre, sono presentati con giocosità e leggerezza nel Libro dell’Es; in questo volume, invece, che raccoglie i più rilevanti scritti teorici dell’autore, il lettore troverà Groddeck direttamente al lavoro sui frammenti più disparati dell’Es, siano essi un caso clinico, o la rete di significati connessi all’occhio o al ventre, o una serie di parole, di cui egli studia per mezzo dell’etimologia la simbolica nascosta – e la parte linguistica è forse la più sorprendente, più criticabile e più geniale del libro –, o un’opera letteraria, come il Peer Gynt di Ibsen. Si tratta di conferenze, saggi pubblicati su riviste di psicoanalisi, manoscritti per un’opera incompiuta: il tono varia dalla pedagogia più semplice e limpida alle speculazioni più azzardate e acrobatiche, sicché in questo libro si troveranno tutti i registri dell’opera di Groddeck.
Qui ancor più che nel Libro dell’Es, egli si abbandona senza restrizioni all’Es come a una immensa riserva di senso, che parla attraverso il corpo, il linguaggio, qualunque atto. E qui veramente vediamo in azione il suo procedimento «selvaggio» di analisi, che sembra non volersi arrestare mai nello stabilire rapporti e nessi latenti, instancabile nella lettura degli oscuri ed eloquenti graffiti dell’Es.
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Scheda dell'autore: Georg Groddeck
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informazioni sull'Autore: Georg Groddeck
Georg Groddeck, (Bad Kösen, 13 ottobre 1866 – Knonau, 10 giugno 1934) è stato un medico e psicoanalista tedesco, è considerato il fondatore della medicina psicosomatica. Molto noti i suoi studi sull'Es, sul simbolismo degli organi del corpo e sull'applicazione della psicoanalisi alla cura delle affezioni somatiche. Sigmund Freud riconobbe di aver preso il termine «Es» dal lavoro di Groddeck. Seguace e allievo del celebre medico Ernest Schweninger, si trasferì a Baden-Baden dove prima gestì e poi acquistò "Marienhohe", una piccola casa di cura fondata dal suo maestro, ed in cui portò avanti il suo approccio medico caratterizzato da istanze psicologiche e, a modo suo, di medicina naturale (opponendosi ripetutamente alla già allora vincente Medicina micro-biologica). Ebbe frequenti contatti, anche epistolari (raccolti in due Carteggi), con Sigmund Freud e con Sándor Ferenczi (di cui fu anche medico personale); incontrò molti psicoanalisti, tra cui lo stesso Sándor Ferenczi, Otto Rank e Karen Horney. Erich Fromm lo considerava uno dei maggiori psicoanalisti dell'epoca, per l'originalità della sua elaborazione teorica. Nonostante la sua partecipazione a convegni psicoanalitici, la sua posizione rispetto alla comunità psicoanalitica dell'epoca risultò ambivalente e per certi aspetti un po' "marginale".Lui per primo riconosceva di essere (ed amava definirsi) uno "psicoanalista selvaggio", ma godette lo stesso per lungo tempo della stima personale e scientifica di Freud (che invece era abitualmente molto critico con coloro che si ponevano al di fuori dell'ortodossia). Solo verso il 1928 il loro rapporto divenne meno positivo, pur rimanendo sempre nell'alveo della cordialità, e negli ultimi anni di vita Groddeck si distaccò ulteriormente dai circuiti psicoanalitici. Per tre anni pubblicò la rivista di arte e cultura Die Arche (L'arca), utilizzando anche i suoi interventi alla clinica di Baden-Baden. Tra le sue opere, oltre al romanzo Lo scrutatore d'anime: Il libro dell'Es, Satanarium, La natura guarisce il medico cura (Nasamecu), Il linguaggio dell'Es, Carteggio Freud-Groddeck. Il libro dell'Es, il suo testo più importante, fu uno dei testi psicoanalitici più noti dell'epoca, che contribuì a diffondere, sotto forma di un finto epistolario tra Patrik Troll (pseudonimo di Groddeck) ed una sua amica, molti concetti della psicoanalisi, riformulati in maniera originale e stimolante.
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