Pag. 117 Formato: 10,7 x 19,5 cm. Anno: 2008 ISBN: 978-88-7710-749-7
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La versione qui presentata del più noto testo taoista, "Il libro della virtù e della via" (Te-tao-ching), attribuito al mitico Lao-tzu, è la prima, in Occidente, a esser compiuta sul manoscritto più antico, per molti aspetti diverso da quello tradizionale, ritrovato vent'anni or sono nel corso degli scavi archeologici di Ma-wang-tui. Siamo dunque di fronte a una scoperta, più che a una rilettura, di quest'opera fondamentale che proietta intense suggestioni anche sul nostro mondo, e il cui significato può intuirsi solo nei percorsi del paradosso.
Perché il Tao, il primo principio creatore dei diecimila esseri, tra cui l'uomo, che compongono l'universo, non può essere definito. In esso si armonizzano, come in una summa oppositorum, tutte le antinomie: principio maschile e femminile, luce e tenebre, forza e debolezza. Non lo si può raggiungere né con lo studio né con il ragionamento, tanto meno con l'azione.L'individuo dovrà non agire, appartarsi dalla società, rifiutarsi di collaborare con chi governa, distaccarsi dal contingente, rinunziare a ogni ambizione. Solo così potrà comprendere cos'è il Tao e raggiungere l'autentica immortalità.
Lao Tsu, è una figura leggendaria della filosofia cinese, sulla cui reale esistenza vige tuttora un grande dibattito. La tradizione cinese tramanda che sia vissuto nel VI secolo a.C., ma i reperti testuali inducono molti storici moderni a ritenere che egli sia vissuto nel IV secolo a.C., il periodo delle Cento Scuole di Pensiero e degli Stati Combattenti. Lao Tsu è considerato, insieme a Zhuangzi, il fondatore del Taoismo, e viene considerato l'autore del Daodejing (testo sacro taoista). Anche il meno conosciuto Hua Hu Ching (una tradizione orale tramandata da generazioni di monaci taoisti) è spesso attribuito a Lao Tsu.