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Paracelso
Il fondamento della sapienza
Il Leone Verde
Pag. 104 Formato: 11,5 x 16,5 cm. Anno: 1998 ISBN: 978-88-87139-10-5
€. 8.26 €. 7.85 (-5%)
Questo volume riunisce due brevi opere di Paracelso (Il fondamento della sapienza e L’invenzione delle arti) mai apparse in italiano e che si possono considerare complementari. In esse il grande medico-filosofo, con acume e intuizione ammirevoli, illustra come si differenzino la sapienza spirituale da quella puramente terrena, e l’arte legittima da quella illegittima. Gli argomenti, già di per sé capitali, vengono amplificati con illuminanti considerazioni sulle vie attraverso cui tali cose si manifestano, su particolari aspetti dell’uomo e dell’angelo, e sui fini ultimi dell’esperienza umana.
Dall'Introduzione La figura di Philippus Aureolus Theophrastus Bombast di Hohenheim detto Paracelso (1493-1541) attraversa la medicina rinascimentale come un terremoto. Se prima di lui la medicina accademica di impostazione galenica può dominare incontrastata - da un lato ignorando o disprezzando ogni terapia di stampo popolare, dall’altro approfondendo sempre più la propria vocazione laica, profana e protoscientifica - con Paracelso questa comoda situazione subirà un profondo scossone: egli è infatti il primo grande, radicale e penetrante critico di quel Galenismo frigido, parcellizzante e materialistico che ha permesso alla medicina ufficiale occidentale di uscire dalla visione tradizionale. Da Paracelso si dipartirà invece quella tipologia di medici-filosofi che (ispirandosi anche all’ideale rosacrociano) tenteranno di riportare la medicina a una visione olistica, quando non anche religiosa, immemori persino (col passar dei secoli) della loro filiazione dal grande Svizzero, il quale peraltro godette e gode di uno dei più feroci ostracismi culturali attuati dall’Occidente . Non stupirà dunque il lettore che i due trattatelli del medico-filosofo qui presentati compaiano in prima traduzione italiana: si sorprenderà invece qualcuno nel sentirci affermare che questo singolare personaggio (aureolato di rivolta e saturo di nobile sdegno contro l’establishment) sia stato in realtà uno degli ultimi grandi rappresentanti della visione tradizionale in Occidente.
Dal Prologo Chi voglia scrivere sulle arti e sulla sapienza, deve davvero come prima cosa conoscere ed esporre al lettore l’origine e la guida delle arti e della sapienza. In pari tempo, un medico che tenga a scrivere delle sue malattie deve dare fondamento al suo scritto, dire chi e come gli ha insegnato ciò che scrive, poi cosa scrive e insegna, e anche sapersi misurare contro le malattie: così saranno dimostrate la sapienza e la legittimità del suo insegnamento e della sua arte. Sempre parlando di questo fondamento della sapienza e delle arti, occorre descriverne il principio, e donde proviene ed è appreso, e come la sua materia è condotta al termine, e nuovamente verificare anche ciò. In pari tempo bisogna mostrare la medicina e il suo fondamento, donde deve sgorgare e ciò che concerne il corporeo: ma tuttavia in questo libro si parla dell’incorporeo e dell’invisibile, cioè della ragione. Tratterò la descrizione del corporeo e della sapienza del corpo, cioè delle malattie e qualità di entrambi, poiché bisogna conoscere bene il corpo e ciò che gli è connesso, cioè la sapienza umana e quanto in lei è degno di fede. Perciò la considero qui come qualcosa di corporale: infatti, proprio come si ammala il corpo, anche la ragione cade malata. Ho dunque descritto il fondamento del corpo, ove sta il suo difetto: così, come il medico sta sopra tutte le professioni, anche la sapienza umana è in posizione superiore...
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informazioni sull'Autore: Paracelso
Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim detto Paracelsus o Paracelso (Einsiedeln, 14 novembre 1493 – Salisburgo, 24 settembre 1541) è stato un medico, alchimista e astrologo svizzero. Paracelso o "Paracelsus" (che significa "eguale a" o "più grande di" Celsus, e si riferisce all'enciclopedista romano del primo secolo Aulus Cornelius Celsus, noto per il suo trattato di medicina) è una delle figure più rappresentative del Rinascimento. Egli è anche noto per aver battezzato lo zinco, chiamandolo zincum, ed è considerato come il primo botanico sistematico] Si laureò all'Università di Ferrara, più o meno negli stessi anni in cui si laureò Niccolò Copernico. Fino al 1500 la composizione e i mutamenti della materia erano spiegati sulla base della dottrina dei quattro elementi di Aristotele: acqua, aria, terra e fuoco. Paracelso, per la prima volta, aggiunse ad essa una teoria che contemplava tre nuovi principi della materia (sale, zolfo e mercurio),[6] contrassegnata dalla presenza di spiriti della natura responsabili delle sue trasformazioni e cambiamenti. Egli inoltre rifiutò l'insegnamento tradizionale della medicina, dando vita a una nuova disciplina, la iatrochimica, basata sulla cura delle malattie attraverso l'uso di sostanze minerali.
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