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Emile Coué
Il Dominio di Se stessi
Autosuggestione per guarire
Bis
Pag. 128 Formato: 12 x 16 cm.. Anno: 2011 - 2013 ISBN: 978-88-6228-260-4
€. 5.90 €. 5.60 (-5%)
Nuova Edizione
Il metodo del Dott. Coué intende insegnare a ciascun lettore la tecnica dell’autoguarigione, realizzata attraverso il dominio di sé, ossia la conoscenza ed il controllo delle due forze che agiscono sull’uomo: la volontà e l’immaginazione. Grazie al suo eclettico percorso di studi e di esperienze professionali, che si sviluppò a ridosso tra letteratura, scienza e medicina, il terapeuta francese comprese che l’immaginazione è la forza che agisce nell’individuo in modo incosciente, una forza che nello scontro con la volontà cosciente risulta sempre vincitrice.
Obiettivo del terapeuta deve essere, quindi, insegnare al paziente il metodo dell’autosuggestione, capace non solo di guarirlo da un malessere particolare ma anche e soprattutto di renderlo autonomo terapeuta di se stesso. I suoi allievi ne hanno raccolto e trascritto le parole, permettendo al lettore di oggi di conoscere i principi fondamentali del metodo del Dott. Coué e di comprenderne i meccanismi grazie alla descrizione di alcuni dei casi di guarigione da lui nel corso della sua vita. Un pensiero tutto razionale e “occidentale”, che nei suoi assunti fondamentali, però, trova numerosi punti di contatto con il pensiero filosofico indiano.
Questo libro è uno strumento utilissimo per migliorare la propria vita, per guarire dai propri malesseri, per imparare a non ammalarsi, ma soprattutto risulta lettura preziosa per coloro che nella vita quotidiana sono impegnati nell’educazione dei ragazzi, alla quale Coué dedicò un’attenzione particolare.
Il farmacista francese Emile Coué è noto in tutto il mondo come il padre, o l’ispiratore, di movimenti quali il pensiero positivo, la visualizzazione, il training autogeno di Schultz, la sofrologia, l’analisi transazionale (AT) e la programmazione neurolinguistica (PNL).
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Scheda dell'autore: Emile Coué
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informazioni sull'Autore: Emile Coué
Émile Coué nacque a Troyes, nell’Aube, in Francia, nel 1857 da famiglia modesta. Ciò non gli impedì, però, di compiere un corso regolare di studi e di laurearsi in lettere, per poi dedicarsi, mosso dalla sua passione per la chimica, allo studio delle scienze, nelle quali potè anche laurearsi dopo diverse difficoltà. Costretto da esigenze economiche a lavorare in una farmacia, egli seppe passare, grazie al suo acuto spirito di osservazione, dall’analisi chimica all’analisi psichica. Nel corso di questa esperienza ebbe modo di osservare una serie di cose che gli permisero di intuire le potenzialità del pensiero della mente: l’azione “capricciosa” dei medicamenti che doveva preparare per gli ammalati; l’efficacia di una sua parola detta nel modo giusto nell’atto di consegnare una medicina; la guarigione di un male ribelle attraverso le gocce di blu di metilene o le pillole di “mica panis” (palline di pane). Egli riconobbe nel pensiero umano la forza di plasmare il corpo fisico, in perfetto accordo con il pensiero filosofico indiano, per il quale l’attitudine della mente è il grande segreto, il grande mistero e il maggiore fattore della vita umana. Il suo incontro con Liébeault e Bernheim, i maestri della scuola psicologica di Nancy, avvenuto nel 1885, contribuì ad imprimere una nuova direzione al corso della sua vita. Liébeault, per primo, aveva messo chiaramente in rilievo il fenomeno della suggestione; Bernheim, suo discepolo e teorico, aveva diffuso nel mondo le idee del maestro. Coué, dopo aver seguito le esperienze del Liébeault, iniziò a studiare e a praticare la suggestione; ma il suo temperamento positivo e concreto non potè contentarsi di quelle esperienze fatte senza metodo e capì che era necessario risalire alle vere cause psicologiche dei fenomeni, per poterli dirigere e dominare.Egli intuì che ciò che determinava l’azione capricciosa dei medicinali, delle suggestioni e degli effetti panacea poteva essere solo l’immaginazione del malato, ed intravide, quindi, che la stessa immaginazione, metodicamente diretta con graduali esperienze, avrebbe potuto sviluppare le più singolari attività.
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