Ludwig Binswanger (Kreuzlingen, 13 aprile 1881 – Kreuzlingen, 5 febbraio 1966) è stato uno psichiatra e psicologo svizzero. Massimo esponente dell'analisi esistenziale e della psichiatria fenomenologica, fu profondo oppositore della nosografia psichiatrica di Emil Kraepelin. Così facendo traspose in un primo momento la fenomenologia di Heidegger e poi, dopo le critiche di quest'ultimo alla sua interpretazione di Essere e Tempo presente nei "Seminari di Zollikon", si interessò più della fenomenologia di Husserl per la ricerca nel campo della salute mentale; in particolare, oggetto del suo studio fu la schizofrenia. Suo nonno, anche lui di nome Ludwig, fondò il "Bellevue Sanatorium" situato a Kreuzlingen, mentre suo zio, Otto Binswanger (1852 – 1929), fu professore di psichiatria alla Università di Jena. Dal 1907 in poi, ebbe la fortuna, lui giovane medico agli esordi, di lavorare con alcuni dei più importanti psichiatri del suo tempo, come per esempio Carl Gustav Jung, Eugen Bleuler e Sigmund Freud, con il quale mantenne un rapporto di amicizia fino alla morte del padre della psicoanalisi. Per Binswanger, la malattia mentale è uno dei modi di porsi dell'essere umano, una modalità del suo Essere-nel-mondo, una peculiare disposizione soggettiva nei confronti della realtà e della vita interpersonale. Rispetto a Freud, Binswanger non condivide che l'intero meccanismo psichico dell'individuo sia mosso in modo esclusivo dall'Es e dalle pulsioni. Egli definisce l'uomo freudiano come "uomo natura" ridotto a oggetto di ricerca naturalistica, chiuso tra pulsione e illusione. Per Binswanger deve esserci qualcosa di più, una dinamica diversa che provoca piacere. Sente quindi l'esigenza di effettuare un'analisi epistemologica approfondita, prendendo in considerazione il Sé, il piacere e gli oggetti.