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Osho
I Segreti della Gioia
Bompiani
Pag. 420 Formato: 12,5 x 19 cm. Anno: 2005 ISBN: 978-88-452-3398-2
€. 9.50 €. 9.02 (-5%)
"I problemi della vita possono essere risolti solo quando diventi profondamente radicato nell'esistenza. Se voli nei pensieri, ti allontani dalle radici, e più sei distante, meno possibilità hai di risolvere alcunché. Al contrario, ogni cosa si farà più confusa e intricata. E più sarà intricata, più penserai e ti allontanerai. Attento al pensiero!" Osho
Anche ne "I segreti della gioia" Osho commenta altre e nuove tecniche di meditazione, sempre contenute nel Vigyana Bhairava Tantra: la Summa per eccellenza rispetto alle tecniche di meditazione della tradizione orientale. Infatti, come Osho stesso ha chiarito: "Esistono centododici metodi di meditazione e non è possibile aggiungerne altri. Questi metodi sono stati ideati da Shiva, forse diecimila anni orsono e sono stati raccolti e tramandati nel Vigyana Bhairava Tantra. Questo testo completa l'intera scienza della ricerca interiore: gli altri metodi possibili sono solo modificazioni di quelli qui presentati. Qui sono contemplate tutte le tipologie di esseri umani: sicuramente, con un po' di esercizio chiunque vi troverà il metodo che si adatta a lui. E di certo, se non lo trovasse, difficilmente potrà trovarlo altrove. Questi sono i metodi più antichi di cui si abbia traccia, ma si può anche dire che sono i più recenti, poiché nulla vi può essere aggiunto: contemplano tutte le possibilità, l'intera gamma di strategie utili a ripulire la mente e a trascenderla".
Si tratta di tecniche che a volte possono lasciare dubbiosi, per l'estrema semplicità. Ma, prima di dire che queste tecniche non fanno per te, prima di ritenerti un caso disperato, è consigliabile provare, anche a caso, qualcuno dei metodi che Osho ripropone, dopo averli ripuliti dalla polvere del tempo, liberati dall'ermetismo di una tradizione orale che inevitabilmente usava una telegraficità difficile da comprendere, rendendo accessibili alla nostra mente contemporanea quelle vette di saggezza. E l'aiuto di Osho è importante, anche in un altro senso: profondo conoscitore dell'animo umano, abile scrutatore della mente e dei suoi meccanismi, Osho aiuta a mettere a fuoco processi inconsci, dinamiche mentali e quant'altro ci impedisce di esistere al massimo delle nostre potenzialità, proprio perché porta a colorare la vita con ombre oscure e vaghe, annullando ogni vitalità e distorcendo il reale, rispetto a ciò che è.
Ecco perché ai capitoli in cui presenta e spiega le tecniche di meditazione, si alternano capitoli in cui risponde alle domande dei ricercatori che, all'epoca di questi discorsi, vivevano intorno a lui. In questo modo, il messaggio torna a essere elementare, ma al tempo stesso tocca il nocciolo della questione: come tornare al proprio volto originale e da lì iniziare a vivere una vita nuova. Ed ecco che, su queste basi di limpidezza, prende forma uno specchio adamantino nel quale diventa inevitabile confrontarsi con se stessi, senza filtri o proiezioni, senza distorsioni o consolazioni. E il messaggio di Osho è semplice: se sei stanco, stressato o annoiato, non pensare più a come cambiare le condizioni all'esterno - con un nuovo stimolo, come un film, un viaggio di piacere o un divorzio - e non pensare come cambiare semplicemente le reazioni psicofisiche, magari con un tranquillante, un energizzante o una droga… inizia a pensare di cambiare la qualità della tua consapevolezza!
Ed ecco la chiave di volta di un nuovo equilibrio: anche se non ci si pensa mai, noi abbiamo implicita la possibilità di creare noi stessi. Non solo: noi siamo responsabili della nostra realtà e dunque non possiamo rimproverare nessuno per ciò che siamo o per ciò che ci accade. Questa è la nostra gloria, anche se per noi spesso, troppo spesso, diventa fonte di infelicità, poiché di fatto non sappiamo cosa farcene di questo nostro esistere, di questo sé che, quando ci ritroviamo soli, ci annoia profondamente.
Senza volere e senza poter anticipare nulla di ciò che Osho sviluppa in queste pagine, diciamo solo che in quella noia di certo sarà capitato anche a te di sentire che qualcosa pulsa, qualcosa fa sentire che è possibile altro, ben altro da ciò che è la tua vita… prova dunque a sviluppare quella sensazione, usando una qualsiasi tecnica come tentativo ipotetico, per verificarte le potenzialità.
Adesso hai solo l'imbarazzo della scelta... in un libro che si presenta più come un'opportunità di vita, che non come un testo di lettura. E' sufficiente immergersi in queste pagine senza fretta; soffermandosi là dove si sente che si sta aprendo una soglia. E soprattutto sperimentando una tecnica, qualora si provi una risonanza, un'attrazione, uno stimolo che inviti a buttarsi, sospendendo la lettura per tentare il percorso pratico. Così facendo entreremo forse per la prima volta in noi stessi, cogliendo quella verità che nelle parole, da chiunque enunciate, per quanto cristalline, resterà sempre e solo un riflesso. In questo cambio di Gestalt troveremo un sapore nuovo eppure antico... per il quale è inutile spendere parole.
NOTA AL LETTORE
Bompiani ha già pubblicato tre serie di discorsi in cui Osho commenta il Vigyana Bhairava Tantra: "Il libro dei segreti", "I segreti della trasformazione" e "I segreti del Tantra". Al lettore attento consigliamo la lettura anche di quei volumi, sia perché raccolgono alcuni spunti introduttivi fondamentali per la comprensione del testo commentato, sia perché in essi vengono presentate altre tecniche tra le quali sperimentare e trovare quella più adatta a se stessi.
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Scheda dell'autore: Osho
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informazioni sull'Autore: Osho
Osho nasce a Kuchwada, In India Centrale, l'11 dicembre 1931. Fin dalla più tenera età, si pone di fronte alla vita come spirito libero. Insofferente alle regole e alle norme imposte, rifiuta la fede della famiglia, di religione giainista, e sfida sempre e comunque il potere costituito e chi lo rappresenta. La sua ricerca della verità raggiunge il suo culmine all'età di ventun anni, il 21 marzo 1953. Quel giorno, Osho vive nel proprio essere la più alta vetta di consapevolezza sperimentabile dall'uomo:l'illuminazione. Descritta in oriente come "l'istante in cui la goccia si fonde nell'oceano, e l'oceano si riversa nella goccia", per noi occidentale è molto arduo avvicinarsi a comprendere questo fenomeno. Osho stesso ne parla come di un'esperienza "orgasmica", assolutamente inaccessibile, per sua stessa natura, alla mente razionale. La goccia che si versa nell'oceano, e si fonde con esso, diventando l'oceano. Osho, spinto a voler invitare gli altri esseri umani a quella esperienza di trasformazione, inizia a viaggiare per tutta l'India. Alla fine degli anni Cinquanta arriva a tenere conferenze a platee anche di centomila persone. Termina comunque gli studi nel 1956, laureandosi in filosofia, e prosegue la carriera universitaria come professore al "Sanskrit College" di Rajpur prima, e quindi come rettore della cattedra di filosofia presso l'università di Jabalpur. Agli inizi degli anni Sessanta intraprende un lavoro diverso: aiutare altri esseri umani a vivere la stessa esperienza da lui vissuta. E tenta di fare ciò che non può essere fatto, di condividere ciò che non può essere condiviso, di insegnare ciò che non potrà mai , per sua stessa natura, essere insegnato. Dalle folle che ascoltano le sue conferenze emergono i primi discepoli che, paradossalmente, si uniscono a lui proprio sulla base di questa certezza, cioè che l'illuminazione non può essere comunicata. Il bisogno e l'impegno di questi individui va al di là del semplice ascoltare parole di saggezza e ben oltre le futili controversie che queste possono scatenare; essi vogliono intraprendere una ricerca reale, che li porti a conoscere veramente, senza intermediari. Per rispondere a questa esigenza, nel 1964 Osho inizia a organizzare Campi di Meditazione durante i quali utilizza delle tecniche in grado di aiutare a cogliere quel "silenzio" in cui la nostra vera natura si manifesta. Consapevole della diversa struttura mentale e psicofisica dell'uomo moderno, Osho ha ideato, negli anni, tecniche di meditazione conformi al tipo di "sonno psicologico" in cui oggi si vive, facendo anche buon uso delle intuizioni della psicoterapia. Nel 1966 egli abbandona la carriera universitaria e alla fine degli anni Sessanta si stabilisce a Bombay, dando vita a un Ashram, o "comunità spirituale", che viene trasferito a Puna (India) il 21 marzo 1974, in occasione del ventunesimo anniversario della sua illuminazione. Riconosciuto da quanti vivono intorno a lui come "Maestro di Realtà", dopo un'intensissima esperienza americana, conclusasi tragicamente con il suo arresto e un avvelenamento, scoperto con analisi mediche solo nel 1987, Osho torna proprio in quell'anno all'Ashram di Puna. Qui crea un "laboratorio di crescita", il cui impatto ancor oggi richiama da ogni parte del mondo ricercatori del vero, consapevoli di trovare in questo habitat immerso nella meditazione quello stimolo essenziale per scuotere l'equilibrio interiore e spostare il centro dell'autoidentificazione dell'essere: dal senso di separatezza che generalmente ci contraddistingue, a un senso di profonda appartenenza alla vita. Osho ha spiegato che il suo nome deriva dal termine "osheanic" coniato dal filosofo inglese William James, e da lui usato per indicare l'esperienza del "dissolversi nell'oceano dell'esistenza". "Ma osheanic descrive solo l'esperienza" egli ha chiarito. "Come definire colui che fa quell'esperienza della vita ? Per definirlo usiamo il termine Osho." "O" significa profondo rispetto, amore e riconoscenza, come pure indica sincronicità e armonia. "Sho" significa espansione multidimensionale della consapevolezza, e il riversarsi dell'esistenza da ogni direzione. Un suono, dunque, con forti eco nella nostra coscienza, più che una figura storica...così Osho ha voluto essere ricordato da quanti traggono ispirazione e alimento dalla sua visione, espressa nelle decine di migliaia di discorsi tenuti nel corso degli anni e pubblicati in centinaia di volumi. L'epigrafe che lui stesso ha dettato per il suo samadhi così recita: "Osho. Mai nato, mai morto, ha solo visitato questo pianeta Terra dall'11 dicembre 1931 al 19 gennaio 1990". A Puna, in India, la comunità sorta ispirandosi alla sua visione di un Uomo Nuovo è ancora fiorente; in essa ha sede una "Multiuniversità" che offre corsi e programmi di crescita interiore (www.osho.com). Ma sopratutto, qui è possibile immergersi in un contesto di salute globale che rende chiaro il senso di un nuovo stile di vita fondato sull'armonia, la pace e la quiete interiore. A migliaia tutti gli anni persone provenienti da ogni parte del mondo, trascorrono in questa dimensione periodi più o meno lunghi, riconoscendo l'importanza di un'intima connessione col proprio essere per cogliere e accettare quel nulla e quel vuoto che sono il vero significato dell'esistenza.
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