Martin Heidegger (Meßkirch, 26 settembre
1889 – Friburgo in Brisgovia, 26 maggio
1976) è stato un filosofo tedesco. La vita di Heidegger si svolse pressoché interamente in Germania; egli infatti viaggiò pochissimo, quasi esclusivamente per alcune conferenze (come a Roma, Zurigo ecc.), o seminari. In sostanza, egli si dedicò per l'intera durata della sua esistenza all'insegnamento accademico e all'elaborazione delle sue opere filosofiche, alcune delle quali strettamente legate ai corsi universitari. Nato nel 1889 a Meßkirch, nel Baden, in una famiglia cattolica, compie i primi studi a Costanza e Friburgo presso i gesuiti, frequentando corsi di teologia. Dopo una convinta adesione al sistema di valori del cattolicesimo, a poco a poco tuttavia se ne discosta per preferire un orientamento religioso ispirato al protestantesimo luterano,finché nel 1919 dichiarerà: «convinzioni gnoseologiche coinvolgenti la teoria del conoscere storico hanno reso per me problematico ed inaccettabile il sistema del cattolicesimo, non però il Cristianesimo.
Divenuto nel 1916 assistente di
Husserl, inizia con lui un periodo di intensa collaborazione e di ricerca, in particolare riguardante Aristotele, Kant e Fichte; nello stesso tempo, svolge esercitazioni accademiche sulla fenomenologia seguendo l'indirizzo tracciato da Husserl. Fra il 1923 ed il 1927, divenuto professore presso l'università di Marburgo, svolge corsi su diversi temi filosofici, in particolare sull'ontologia medievale; in questo periodo comincia il distacco da Husserl, che si concretizzerà poi nella pubblicazione, nel 1927, di
Essere e tempo, la sua opera principale, dedicata al suo maestro e tuttavia segnata da una applicazione molto originale delmetodo e ai concetti della fenomenologia. Con la pubblicazione di Essere e tempo (1927), Heidegger diede avvio al proprio distacco dalla
fenomenologia.
L'opera venne interpretata all'epoca come esistenzialista, in quanto sono presenti profonde implicazioni con le tematiche esistenzialistiche affermatesi in quegli stessi anni anche in Francia sulla scia di pensatori come Kierkegaard, Nietzsche, Dilthey, Bergson, Scheler e altri (si ricordi in particolare l'opera capitale di Sartre, Essere e nulla, di poco successiva). Sono altresì presenti considerazioni sull'"esperienza del tempo" vissuta dalle originarie comunità cristiane e sul significato del momento escatologico della parusia
Nel 1933 Heidegger fu quindi nominato rettore dell'Università di Friburgo e fu allora che aderì, seppur brevemente, al partito nazionalsocialista.
Intanto, parallelamente alla vita matrimoniale con la moglie Elfride, aveva intrapreso sin dagli anni di Marburgo una relazione sentimentale con la filosofa ebrea
Hannah Arendt, al tempo sua giovane allieva, caratterizzata dal forte ascendente del pensatore su di lei; la giovane studentessa riuscì a riconoscere solo molto più tardi il coinvolgimento di Heidegger col nazismo, e in ogni caso restò interiormente sempre devota al suo maestro, pur dissociandosi dalle sue idee politiche.
Dimessosi dal rettorato, ed evitando ogni coinvolgimento politico diretto, Heidegger aveva continuato a tenere i suoi corsi accademici, ma senza pubblicare più alcuna opera fino al 1942. Fra i corsi di questo periodo troviamo quello su Nietzsche, poi pubblicati nel 1961. Alla caduta del regime nazista, per un'interdizione accademica predisposta dalle potenze occupanti nel periodo post-bellico, per alcuni anni fu allontanato dall'insegnamento, al quale verrà riammesso nel 1949 su sollecitazione di
Jaspers, il quale era al corrente della compromissione di Heidegger col nazismo, ma ritenne ugualmente di prendere le sue difese
Cessata l'interdizione, nel 1947 Heidegger pubblica
La dottrina platonica della verità, con una lettera sull'umanismo, in cui prende le distanze dall'esistenzialismo umanistico in primo luogo di Sartre, in quegli anni molto diffuso in Francia; a differenza di questo, infatti, la sua filosofia è volta principalmente alla riflessione sull'essere. Del resto è proprio in questo periodo che egli comincia a tracciare, attraverso una serie di saggi e conferenze poi riuniti in varie raccolte, i temi di una "svolta" intellettuale (Kehre) che sposterà la sua ricerca dai temi più prettamente esistenzialistici a quelli riguardanti
la verità dell'essere; per adeguarsi a questa svolta, anche il linguaggio delle sue opere diverrà sempre più vicino a quello della poesia e dunque più oscuro e ambiguo.
D'altra parte proprio il tema del linguaggio e della poesia sarà centrale in quest'ultima fase, come testimonia lo scritto
In cammino verso il linguaggio del 1959, nonché gli incontri, avvenuti in quest'ultima fase della vita di Heidegger, con poeti come
René Char e
Paul Celan. Nel 1969 Heidegger, a 80 anni, accetta un'intervista televisiva, svolta da Richard Wisser per la Zdf; in questa intervista ed in altre conferenze ed interviste giornalistiche di questi ultimi anni, centrale è la questione della tecnica, come evento dell'essere che scuote nel profondo l'uomo, minacciandolo nel suo stesso fondamento. A ottantasette anni morirà a Friburgo, nel 1976.