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Satprem
Gringo
Arianuova
Pag. 176 Formato: 14 x 20 cm. Anno: 2013 ISBN: 978-88-6038-029-6
€. 16.00 €. 15.20 (-5%)
Mentre realizza questo libro, che può essere considerato a giusto titolo il suo capolavoro, in un’epistola indirizzata a una persona particolarmente intima Satprem confida:
«Si tratta di una fiaba. O piuttosto di una leggenda.
Sono talmente immerso là dentro...
da non sapere più in che mondo mi trovo.
In ogni caso, è un mondo di bellezza
— ma è molto difficile riuscire a calare la Bellezza sulla terra.»
(dai Carnets d’une Apocalypse, II tomo, 27 agosto 1979).
E, in effetti, una contagiosa bellezza, un irresistibile umorismo, una fresca vitalità contraddistinguono quest’opera di insuperabile ispirazione psichica.
L’originalità e la grazia letteraria della penna di Satprem arriva in questo racconto a un suo vertice assoluto: le sue pagine suscitano in noi le più spontanee risate e, al tempo stesso, vanno a toccare le corde più riposte del nostro cuore, là dove trama, in segreto, un’aspirazione di libertà e di riscatto TERRESTRE da ogni bruttura, da ogni contraddizione.
E, da autentico precursore qual era, Satprem traccia il quadro di una scena mondiale assai più attuale dell’epoca in cui fu scritto! ...Alcune pagine contengono l’esatta descrizione del mondo nelle sue più recenti aberrazioni, con un’arguzia e un’ironia degna della migliore tradizione francese — da Molière a Anatole France, passando obbligatoriamente dal Candide di Voltaire.
Satprem (nato in Francia nel 1923 e scomparso in India nel 2007), decorato al valore per avere partecipato alla Resistenza (i nazisti lo deportarono nei lager di Buchenwald e Mauthausen — clicca sul link per la sua BIOGRAFIA), rievoca in questo libro la sua personale esperienza nella foresta amazzonica, ma soprattutto il suo incontro con Mère, “l’Antica dell’Evoluzione”, come lui qui la definisce, e il suo impossibile itinerario nel domani dell’uomo: un domani che, in realtà, è già iniziato...
La forza di questo libro sta proprio nel calarci nell’avventura in cui noi tutti, senza saperlo, siamo coinvolti!
È una sorta di libro della giungla all’inverso. Anziché raccontare le avventure di un cucciolo d’uomo che ritorna alla vita animale, narra le vicende di un analogo giovane che vive all’interno di una tribù selvaggia della foresta amazzonica e che cerca il modo per uscire dalla Tribù umana e il passaggio a un ‘dopouomo’.
È, insomma, la leggenda dell’evoluzione, nella quale un posto assolutamente determinante viene svolto per l’appunto da “l’Antica dell’evoluzione” (una forma della Grande Dea), che corrisponde qui alla regina della tribù (attorniata da una generale incomprensione e, talvolta addirittura, da un odio più o meno celato dietro un rispetto carico di incomprensione e di ignoranza — è, a ben vedere, l’intera tribù umana che viene qui rappresentata).
Il giovane Gringo, in compagnia della sua compagna Rani, viene invitato dalla Regina a effettuare una esplorazione nel passato della terra (in Egitto, in Atlantide, nei paesi artici), in cui ogni volta si trova costretto a forzare le barriere dei difensori della Legge stabilita (che questi abbiano i panni di antichi iniziati di una qualche scuola esoterica o di ricercatori di una delle tante branche della scienza moderna il discorso evidentemente non cambia), perché ogni vetta raggiunta in un determinato ciclo umano diventa l’ostacolo per l’avvento del ciclo successivo.
Ma, ancor di più, Gringo viene invitato dalla Regina a effettuare una esplorazione nell’avvenire della terra, in un futuro umano, o più probabilmente postumano, ancora in gestazione.
Così, per gradi successivi, Gringo e Rani oltrepassano una serie di simboliche ‘porte’: la “porta di brace”, la “porta di giada”, la “porta blu”, la “porta di neve”, fino ad arrivare a oltrepassare la “porta nera” della nostra epoca attuale, trovandosi di fronte a tutta l’assurdità di questo moderno circo (e proprio qui arriviamo all’apice dell’umorismo!) — e al “minuto zero” in cui gli uomini, finalmente, dicono di NO alla loro legge soffocante e acconsentono a spalancare «i nuovi occhi della terra».
In Francia, Satprem è un autore che suscita il più alto rispetto. Il celebre quotidiano Le Monde gli ha dedicato più volte l’intera pagina culturale. L’emittente nazionale radiotelevisiva France Culture lo ha intervistato e ha realizzato interi programmi di approfondimento sulla sua figura e il suo impegno di vita. Nel resto dell’Europa, il suo Gringo è già stato tradotto e pubblicato da diverso tempo: in Germania, in Spagna, in Inghilterra. L’Italia, purtroppo, sonnecchia: le grandi case editrici si concentrano sui best-sellers anche quando sono di dubbia qualità, le emittenti televisive privilegiano la spazzatura, i quotidiani non si occupano quasi più di cultura (e, quando lo fanno, seguono i percorsi più scontati e convenienti). E così, il circo descritto da Satprem nella seconda parte del libro trova nel ‘Belpaese’ una riproduzione particolarmente fedele — e, ovviamente, non c’è proprio di che vantarsi! Ma, se non altro, ci offre qualche buona risata catartica...
NOTA: L'Editore italiano, come forma di rispetto per l'ambientazione di questa meravigliosa fiaba (ovvero la troppo oltraggiata Amazzonia!), ha scelto di utilizzare carta riciclata.
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