DISPONIBILE 3-4 gg. lavorativi
|
Angelo Brelich
Gli Eroi Greci
Adelphi
Pag. 475 Formato: 16 x 24 cm. Anno: 2010 ISBN: 978-88-459-2474-3
€. 35.00 €. 33.25 (-5%)
"...nella realtà della religione greca l'eroe non è un concetto ben definito che, per di più, possa essere dedotto e distinto da altri concetti precisi come dio o uomo, e possa essersi costituito per meccanismi semplici quale uno scadimento o un'esaltazione; è un termine venuto in uso in Grecia per indicare con più o meno coerenza certi esseri in cui una civiltà ha concretato un determinato complesso di esperienze ed esigenze religiose: un determinato complesso, nel senso che si tratta di qualcosa di organicamente coerente, di una forma. Questa forma si delinea attraverso una serie di caratteri che la contraddistinguono ... questi interessi e caratteri non sono a sé stanti, non legano cioè gli eroi a realtà singole, diverse e semplicemente giustapposte: infatti anche alla sola luce dei fatti risulta che queste, per la religione greca, sono insistentemente riferite e connesse l'una alle altre e costituiscono, per così dire, una sfera coerente della religione o, anzi, sono aspetti solidali di un'unica e organica struttura religiosa."
Gli eroi greci sono figure molto più complicate e sconcertanti di quanto l'accezione moderna della parola non lasci presagire: anzitutto vissero soltanto nella quarta èra - convulsa e grandiosa - dell'umanità (dopo l'età d'oro, quella d'argento, quella di bronzo) e si estinsero subito dopo la guerra di Troia; in secondo luogo, erano esseri semidivini - e necessariamente mostruosi. L'argomento appassiona da secoli scrittori e studiosi. Ma per una volta non sarà azzardato definire fondamentale questo libro, imponente edificio che ancora oggi, a più di cinquant'anni dalla sua costruzione, si rivela un indispensabile punto d'osservazione, da cui lo sguardo può spaziare su un territorio sconfinato.
Allievo di Karl Kerényi, Brelich ha scelto negli Eroi greci di percorrere una strada divergente da quella del maestro, e di procedere risolutamente verso una prospettiva storica e comparatistica. Muovendosi tra antropologia, etnologia, archeologia, storia e filologia, Brelich riesce così a estendere e al tempo stesso a rendere più nitido l'orizzonte d'indagine, e attraverso la sua magistrale analisi degli eroi greci – enigmatici nell'orizzonte culturale moderno, dove "c'è ancora posto per un'idea di dio, ma difficilmente per esseri “semidivini”» - permette di cogliere in tutta la sua specificità il rapporto, in Grecia, fra rito e mito.
Altri libri di Miti e Simboli
Altri libri dell'autore: Angelo Brelich
Altri libri dell'editore: Adelphi
Scheda dell'autore: Angelo Brelich
|
informazioni sull'Autore: Angelo Brelich
Angelo Brelich (Budapest, 20 giugno 1913 – Roma, 1º ottobre 1977) è stato uno storico delle religioni e antropologo ungherese naturalizzato italiano, docente di Storia delle religioni.Dopo avere terminato gli studi accademici in Ungheria sotto la guida di Károly Kerényi e Andreas Alföldi, Brelich iniziò come assistente alla cattedra di Storia delle religioni all'Università di Roma, una cattedra tenuta da Raffaele Pettazzoni. Di Raffaele Petazzoni, Brelich è stato successore come professore ordinario dal 1958, abbracciandone la metodologia del comparativismo storico applicato al campo delle ricerche storico-religiose. La sua prima pubblicazione, Aspetti della morte nelle iscrizioni sepolcrali nell'Impero romano del 1937, è basata su un'esplorazione completa del Corpus Inscriptionum Latinarum e anticipa il futuro interesse di Brelich per la riflessione metodologica. Quello studio fu seguito, nel 1949, da Die geheime Schutzgottheit von Rom (La divinità protettrice segreta di Roma) e da Vesta, due lavori che, pur mostrando la forte influenza del suo maestro Kerényi, testimoniano nel contempo l'originalità scientifica di Brelich. In questi due libri, che sono stati concepiti unitariamente, Brelich distingue fra ricerca analitica, che punta a delineare gli elementi fondamentali dei temi presenti in una figura divina, e ricerca storica, che è interessata ai tratti specifici e agli sviluppi successivi di quella figura. Nel frattempo, anche in seguito all'apertura culturale che la caduta del fascismo aveva portato nel paese, traduceva scritti di Kerényi e di Carl Gustav Jung, allora sconosciuti in Italia. In quegli anni contribuì, a fianco di Pettazzoni, a costruire quella che si chiamò Scuola romana di Storia delle religioni. Erano con lui grandissimi studiosi come Ernesto De Martino, Ugo Bianchi, Vittorio Lanternari, Dario Sabbatucci, Alessandro Bausani.
Le ultime novità di questa categoria
|